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Giornale di Sicilia
Turismo
Le vie dei Tesori, la città ultima con cinquemila visite
Il primato - La cattedrale di San Gerlando è stata la più scelta da 1.100 persone
Alan David Scifo
Alla fine della manifestazione «Le vie dei tesori», che ha permesso a turisti e cittadini di poter scoprire i luoghi nascosti dei capoluoghi siciliani, è tempo di resoconti per la città di Agrigento, ultima nella classifica delle province che hanno aperto le porte con i loro beni.Se in totale sono più di settantamila i visitatori che hanno aderito all'evento, acquistando i tagliandi ad un prezzo simbolico per visitare le bellezze siciliane meno conosciuti, di questi solo 5mila riguardano Agrigento che pure aveva aperto ben 17 luoghi. I visitatori della città dei templi si sono dedicati al simbolo del centro storico, ovvero quella ferita aperta che è la cattedrale di San Gerlando. Questa che poggia sull'omonimo colle, oggetti di slittamenti a valle che hanno compromesso la struttura, è stato il bene più visitato: 1100 visitatori. L'attesa per la riapertura, aspettata da tutti gli agrigentini, però dovrebbe finire tra febbraio e marzo, quando la cattedrale dovrebbe aprire i battenti nella sua totalità, donando a tutti la possibilità di vedere le bellezze del luogo. Proprio il bene che meno poteva mostrare a causa delle sue zone chiuse, ha ottenuto però più visite, a testimonianzadell'amore che gli agrigentini hanno per il luogo simbolo, conosciuto meglio grazie alle guide In 630 hanno scelto il medievale monastero di Santo Spirito turistiche del progetto. All'interno della cattedrale anche la misteriosa «lettera del diavolo» ben visibile in sacrestia, scritta in caratteri non comprensibile che in passato era a Palma di Montechiaro. La maggior parte delle visite si sono concentrate nel centro storico e hanno interessato anche il medievale monastero di Santo Spirito e il suo chiostro (Badia Grande) visitato da 630 persone. Al terzo posto si piazza invece la suggestiva chiesa di Santa Maria dei Greci, dove era visitabile anche il crepidoma, la piattaforma a gradini che riportava alla memoria le antiche fondamenta: questa ha raccolto più di 600 visitatori. A pochi passi, tra i luoghi più visitati ci sono anche il Mudia, il museo diocesano e la sua Biblioteca Lucchesiana, luogo che ha al proprio interno decine di migliaia di libri e testimonianze delle epoche passate, protagonista della storia di Agrigento. Numerose visite anche per l'appena scoperto teatro ellenistico nel Parco archeologico, diretto da Giuseppe Parello, e per le terme romane, sempre nella zona dei templi. (*ADS*)
Tribunale
Procedura irregolare
Azzerato il processo
Sotto accusa per truffa era finito un ex dipendente della Provincia
Il pubblico ministero avrebbe dovuto chiedere il rinvio a giudizio e passare per l'udienza preliminare. La pena prevista per il reato di truffa aggravata, infatti, supera i quattro anni e non era possibile disporre la citazione diretta a giudizio. Il giudicemonocratico Manfredi Coffari ha accolto l'eccezione preliminare del difensore Salvatore Manganello, e ha di fatto azzerato il processo a carico dell'avvocato Anna Mongiovì, 61 anni, ex dipendente della Provincia regionale, alla quale il pm Salvatore Vella contesta di avere simulato una patologia per non andare al lavoro alle dipendenze ell'ente. La vicenda risale al 2012. L'avvocatessa, reduce da un incidente stradale piuttosto serio, nel quale aveva riportato delle fratture, si assentò per un lungo periodo dalla Provincia regionale di Agrigento di cui era dipendente part time. Il periodo di malattia era in scadenza il 2 maggio. Il 23 aprile, invece, avrebbe accompagnato un cliente -secondo quanto risulterebbe dai verbali acquisiti agli atti del procedimento - in un'udienza di separazione al tribunale di Agrigento. Il m Vella, che ha disposto il processo, ritiene che, essendo stata assente per malattia dalla Provincia, non avrebbe potuto essere presente in udienza. L'ipotesi della Procura è, quindi, che la certificazione della malattia sarebbe stata falsa ed, evidentemente, strumentale a percepire lo stipendio di dipendente pubblica senza recarsi al lavoro. Le modalità con cui è stato disposto il processo, però, sono irregolari secondo la difesa perché non si poteva saltare il passaggio dell'udienza preliminare come fatto dal pm. Il giudice monocratico Manfredi Coffari, pronunciandosi sulla richiesta fatta dall'avvocato Salvatore Manganello prima dell'apertura del dibattimento, visto che dopo non sarebbe stato più possibile, ha deciso di restituire gli atti alla Procura. I pm, adesso, dovranno chiedere che sia il gup a disporre il processo dopo l'udienza preliminare. La contestazione di truffa è aggravata perché i presunti raggiri, finalizzati a ottenere l'ingiusto profitto dell'erogazione dello stipendio senza andare al lavoro, sarebbero stati commessi ai danni di un ente pubblico, qual è la Provincia regionale. (*GECA*)
Telemontekronio
Ex province: niente fondi dalla Regione
Musumeci ha ammesso che il governo regionale non sa dove trovare i 200 milioni che servirebbero alle ex province per evitare il default entro fine ottobre.
È fissata, infatti, per il 31 del mese l'approvazione del bilancio, ma mancano i soldi. Pochi giorni fa, tutti i commissari delle ex province e città metropolitane si sono rivolti al Governatore dichiarando chiaramente: "Non possiamo approvare il bilancio 2018, siamo pronti a dichiarare il fallimento, serve uno stanziamento straordinanario". E Musumeci è così intervenuto, ieri, durante una riunione con gli assessori regionali. "Attendiamo una risposta dal governo nazionale. Non possiamo essere noi a sobbarcarci il peso del contributo da 200 milioni che lo Stato ha chiesto alle ex province per risanare i propri bilanci". Enti, dunque, alla disperata ricerca di finanziamenti. Lo scorso anno il contributo che le ex province hanno versato allo Stato ha sfiorato i 270 milioni di euro mentre la Regione ha stanziato per tutti i Liberi Consorzi solo 112 milioni di euro. Per l'anno in corso, il contributo della Regione è sceso a 91 milioni, mentre il contributo da versare allo Stato è rimasto invariato. Ne consegue la impossibilità di predisporre qualsiasi proposta di bilancio il cui termine, per l'approvazione, scade, come detto, a fine ottobre. Ed in assenza di bilancio, le ex province non possono neanche incassare le somme che lo Stato ha stanziato per investimenti su strade e scuole, e quindi da un lato non ci saranno soldi per garantire stipendi ai dipendenti e pagamenti ai fornitori, dall'altro si rischia di perdere anche le somme stanziate per risolvere le emergenze. E trovare i 200 milioni di euro da destinare alle province è una delle prime matasse da sbrogliare nell'immediato per far quadrare la Finanziaria regionale. Il presidente Musumeci ha confermato che il Governo vuole evitare l'esercizio provvisorio e che gli uffici studieranno in questi giorni come presentare il bilancio nei tempi stabiliti. Anche se non è facile. La prima questione da risolvere è quella del buco da 883 milioni lasciato dal precedente Governo; c'è poi l'esigenza di accelerare la spesa dei fondi europei per evitare di restituire a Bruxelles a fine anno una cifra compresa tra 600 e 700 milioni. "Cercheremo di eliminare gli stanziamenti per progetti non ancora esecutivi - ha dichiarato Musumeci - concentrando le risorse in opere più facili da avviare per viabilità, tutela del territorio, recupero dei centri strorici, edilizia scolastica e beni culturali". Ma intanto il tempo scorre e le previsioni non sono delle migliori.
Siciliaonpress
Decreto di proroga per il Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dr. Girolamo Alberto Di Pisa
Notificato dalla Regione Siciliana il decreto con il quale viene prorogato il Dr. Girolamo Alberto Di Pisa, quale Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il decreto n. 596 del 26 settembre 2018 che proroga tutti i Commissari straordinari dei Liberi Consorzi comunali e dei Consigli Metropolitani, è stato firmato dal Presidente della Regione on. Nello Musumeci, su proposta dall'Assessore alle Autonomie Locali e la Funzione Pubblica on. Bernadette Grasso. Il nuovo decreto prevede una durata massima dell'incarico che, comunque, non potrà superare il 31 dicembre 2018. Il Dr. Di Pisa era stato nominato commissario straordinario dal Presidente Musumeci, per la prima volta, con le funzioni esercitate dalle ex province, lo scorso 31 gennaio. Il decreto è stato adottato per evitare interruzioni nell'attività amministrativa dell'Ente a seguito della decisione n. 168 del 4.7.2018 della Corte Costituzionale che ha dichiarato la illegittimità costituzionale degli articoli da 1 a 6 e 7 lettere b), c) ed e) della legge regionale 11 agosto 2017, n. 17. La proposta di legge governativa n. 367 che ripropone le elezioni di secondo livello degli organi degli Enti di Area vasta, incluso il periodo in cui si dovranno svolgere, si trova, attualmente, al vaglio dell'Assemblea Regionale Siciliana.
LIVESICILIA
PROVINCE, I SOLDI NON CI SONO
La giunta: problema creato da Roma
di Salvo Toscano
PALERMO - Mentre è partito il
countdown per la scadenza del 31 ottobre, si cerca ancora una
complicatissima soluzione per le Province, alle prese con
l'impossibilità di predisporre i bilanci. Il rischio del default è
dietro l'angolo. La giunta di governo regionale ieri ha parlato anche
di questo nel corso della lunghissima riunione che si è tenuta a
Pergusa, nella quale Nello Musumeci e i suoi assessori hanno fatto il
punto sullo stato dell'arte degli assessorati e della spesa
comunitaria.
Nel corso della lunga giunta
domenicale, si è parlato degli interventi da attuare per velocizzare
tutto quello che si può sulla spesa dei fondi comunitari. Ci sono
circa 600 milioni da certificare da qui a fine anno. La strategia è
quella di rafforzare tutti i dipartimenti che si occupano di fondi
europei, anche ricorrendo al Formez con cui c'è una convenzione. Al
riguardo la Uil Sicilia chiede al governo di precedere prima a una
ricognizione del personale interno. La giunta torna a riunirsi
stasera a Catania.
Uno dei punti trattati è stato quello
delle ex Province. A cui servono 200 milioni per scongiurare il
dissesto. Somme che non ci sono. "Attendiamo una risposta dal
governo nazionale", dice Musumeci al riguardo citato dal Giornale
di Sicilia, ricordando che il problema è stato determinato dallo
Stato e dalla richiesta del contributo alla finanza pubblica imposto
da Roma agli enti di area vasta. "Conosciamo il problema, stiamo
cercando di trovare delle soluzioni ma il problema ha una
responsabilità precisa che va cercata a Roma", dice l'assessore
agli Enti locali Bernadette Grasso. Che a Livesicilia spiega: "Noi
abbiamo dato alle Province più di quanto dato l'anno scorso. Il
problema vero è il prelievo forzoso imposto dallo Stato, massacrando
le Province. Noi stiamo chiedendo un intervento allo Stato, abbiamo
anche impugnato la legge di bilancio di Gentiloni. Le Province
chiedono che la Regione copra il disequilibrio dello Stato ma questo
non si può fare. Stiamo cercando di trovare un soluzione perché ci
teniamo conto dell'importanza di questi enti, che abbiamo sempre
difeso".
Intanto, la scadenza del 31 ottobre si
avvicina e con essa lo spettro del default, già evocato dai
commissari governativi in una missiva inviata alla giunta regionale
nelle scorse settimane.
SICILIA24H
REGIONE:PROROGA DEL COMMISSARIO
STRAORDINARIO DEL LIBERO CONSORZIO ALBERTO DI PISA
La Regione invia il decreto di proroga
del Commissario Straordinario del Libero Consorzio Dr. Girolamo
Alberto Di Pisa fino al 31 dicembre 2018
Notificato dalla Regione Siciliana il
decreto con il quale viene prorogato il Dr. Girolamo Alberto Di Pisa,
quale Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento. Il decreto n. 596 del 26 settembre 2018 che proroga tutti
i Commissari straordinari dei Liberi Consorzi comunali e dei Consigli
Metropolitani, è stato firmato dal Presidente della Regione on.
Nello Musumeci, su proposta dall'Assessore alle Autonomie Locali e
la Funzione Pubblica on. Bernadette Grasso.
Il nuovo decreto prevede una durata
massima dell'incarico che, comunque, non potrà superare il 31
dicembre 2018. Il Dr. Di Pisa era stato nominato commissario
straordinario dal Presidente Musumeci, per la prima volta, con le
funzioni esercitate dalle ex province, lo scorso 31 gennaio.
Il decreto è stato adottato per
evitare interruzioni nell'attività amministrativa dell'Ente a
seguito della decisione n. 168 del 4.7.2018 della Corte
Costituzionale che ha dichiarato la illegittimità costituzionale
degli articoli da 1 a 6 e 7 lettere b), c) ed e) della legge
regionale 11 agosto 2017, n. 17.
La proposta di legge governativa n. 367
che ripropone le elezioni di secondo livello degli organi degli Enti
di Area vasta, incluso il periodo in cui si dovranno svolgere, si
trova, attualmente, al vaglio dell'Assemblea Regionale Siciliana.
LA SICILIA
GIOVEDI' 4 OTTOBRE ALLA SCALA REALE
DEL LIBERO CONSORZIO
I
"Fanti piumati"
omaggiano Crispi
Ci sarà anche una delegazione di
"Fanti piumati" dell'Associazione Bersaglieri di Agrigento,
alla mostra per celebrare i 200 anni della nascita di Francesco
Crispi, in programma giovedì 4 ottobre, alle ore 16, nella Galleria
Espositiva della "Scala Reale" - Palazzo dell'ex Provincia
Regionale di Agrigento. Dalla breccia di Porta Pia alla battaglia di
Adua, infatti, il filo della storia lega la vita di Francesco Crispi
alle gesta eroiche dei bersaglieri.
Infatti, con l'annessione di Roma
all'Italia e la prima vittoria della Sinistra, guidata da Depretis,
alle elezioni del 1876, Francesco Crispi viene nominato presidente
della Camera.
I bersaglieri, successivamente,
diventeranno gli eroici protagonisti della penetrazione italiana in
Africa e la formazione della colonia dell'Eritrea. Crispi, infatti,
mosso dalla volontà di fare dell'Italia una grande potenza
mediterranea continua la politica coloniale già iniziata dai governi
precedenti, occupando Asmara nel 1889 e stabilendo un protettorato
sul Mar Rosso, che nel 1890 viene ufficialmente denominato colonia
Eritrea. Per lo statista siciliano l'Africa avrebbe dovuto
rappresentare una valvola di sicurezza della pressione contadina: "il
polmone d'Italia", come egli diceva, una colonia di popolamento
per l'esuberante mano d'opera italiana.
La sconfitta di Adua nel 1896, che
costrinse Crispi alle dimissioni, consegno,però, alla storia le
gesta eroiche dei bersaglieri.
MANDORLO IN FIORE 2019.
L'organizzazione è ancora "work in progress", ma trapelano le
prime indiscrezioni.
NUMEROSI EVENTI NEL CENTRO STORICO
L'impalcatura sarà la stessa del
2018, comprese le varie manifestazioni collaterali.
RITABAIO
Mandorlo in fiore, work in progress.
Dal punto di vista del Parco Valle dei Templi, l'affermazione
potrebbe essere "Stiamo lavorando per voi".
E, in effetti, la macchina della 74^
edizione della festa del Mandorlo in fiore, è accesa già da tempo.
Basti pensare che la "festa più amata (e discussa) dagli
agrigentini" è stata presentata nel corso di una conferenza che
si è svolta a Roma, ad aprile scorso. Il programma, ovviamente, è
stato stilato per le vie generali con appuntamenti che tendono a
ricalcare quelli dello scorso anno ma, nonostante tutto, rimane forte
la curiosità di conoscere le novità 2019.
Ancora nessun nome, sia chiaro, nemmeno
l'elenco dei gruppi (ora chiamati "patrimoni immateriali
dell'umanità) che saranno ad Agrigento dallo al lO marzo prossimo.
Eppure, qualcosa bolle in pentola.
Ne abbiamo parlato con Giuseppe
Parello, direttore del Parco Valle dei Templi.
"Stiamo lavorando
all'organizzazione del Mandorlo in fiore e all'individuazione dei
patrimoni immateriali Unesco che parteciperanno al Festival
internazionale del folklore. Il programma, nelle vie generali, è già
stato presentato a Roma ad aprile dell'anno scorso".
-Ci saranno sorprese?
"Penso di si ma è ancora troppo
presto per parlarne. Il corpus generale, già sperimentato, sarà
quello dell'anno scorso, e si ripeterà anche per la prossima
edizione, con inserti mirati a rendere ancora più deciso il
coinvolgimento della città rispetto alla precedente edizione".
-Sono stati previsti laboratori
attività specifiche?
"L'impalcatura è quella del 2018
quindi sì, ripeteremo i laboratori, le attività e iniziative
collaterali. Le novità riguarderanno eventi, particolarmente
calibrati, con i quali saranno interessate alcune aree di centro
storico".
-Il Mandorlo in fiore si sposta verso
la città, pur mantenendo fissi gli appuntamenti al Palacongressi
nella Valle dei Templi. Il tutto, chiaramente, sarà oggetto di una
conferenza di presentazione dettagliata della kermesse.
"La conferenza di presentazione è
stata fatta a Roma. Vorremmo avere più elementi di concretezza per
organizzare una conferenza di presentazione dettagliata, fermo
restando che la promozione è già partita, le date sono state
stabilite, il programma in linea di massima è stato diffuso. La
prossima conferenza, dunque, servirà per illustrare il novero dei
partecipanti e dare contezza delle novità". E tra le novità
dovrebbe inserirsi la partecipazione di un gruppo che racconti la sua
storia in modo spettacolare. Come gruppo "Collavella dels
Xiquets I Valls", più conosciuto come "torri umane",
ha fatto la scorsa edizione.
I TAGLI AI COMUNI.
Impugnato in
Corte costituzionale il "MiIleproroghe".
Bando periferie, la Regione va all'
attacco «Scelta sbagliata che penalizza i deboli»
PALERMO. Palazzo d'Olréans, sul
contestato taglio ai fondi sulle periferie operato dal governo
nazionale, esce dal guado. E attacca il governo nazionale con un atto
ufficiale: «Abbiamo impugnato davanti alla Corte costituzionale,
nell'interesse delle Città metropolitane e dei Comuni coinvolti, la
legge con la quale il governo nazionale ha congelato fìno al 2020 le
risorse destinate alla riqualificazione di 120 periferie in Italia»,
dice Nello Musumeci, commentando la decisione della giunta regionale.
«Lo facciamo - dice - perché siamo convinti che si tratta di una
decisione sbagliata, che penalizza, ancora di più, le aree già
svantaggiate come la Sicilia: e a subirne gli effetti saranno i più
deboli. Più che facilitare gli investimenti nelle aree degradate del
Paese, si sono bloccati anche quelli già avviati. Una scelta che in
Sicilia coinvolge molti progetti per diverse centinaia di migliaia
di euro. Anche per questo motivo, qualora dovesse essere confermata
la decisione del governo centrale, ci faremo carico di finanziare,
con fondi extraregionali, alcune delle opere congelate».
Ieri era stata Anci Sicilia a
sollecitare il governo regionale. L'impatto dei agli del
"Milleproroghe" «ha creato ai comuni siciliani, tenendo
conto anche del cofinanziamento, un danno economico di 500 milioni e
ha coinvolto 117 Comuni, tra i quali le tre Città metropolitane di
Palermo, Catania e Messina e i nove Comuni capoluogo». E in serata
il plauso di Leoluca Orlando sull'impugnativa: «Certamente un
importante segnale di attenzione alle necessità e alle ragioni degli
enti locali le ai bisogni dei territori».