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rassegna stampa del 7 agosto 2023

AGRIGENTONOTIZIE.
Verso il ritorno alle Province, Zicari: "Prevedere sbarramento 3 per cento".
Il consigliere comunale di Palazzo dei Giganti: "Scriviamo una pagina diversa che apra ad una nuova classe dirigente".
"Il ddl Province può essere una buona occasione per riaprire il dibattito parlamentare sul concetto di rappresentanza e sulle leggi elettorali in Sicilia. Concordo con il collega Ferrandelli e rilancio, "i sistemi elettorali sono lo strumento più manipolativo della politica"! Nel resto d'Italia le soglie di sbarramento per accedere al Comune ed alla Regione sono del 3%". Lo ha detto il consigliere comunale di Agrigento, Roberta Zicari.
"In alcune regioni, come l'Abruzzo - aggiunge -, anche del 2% se all'interno di una coalizione. Questo favorisce le liste civiche ed i movimenti locali ben radicati nel territorio. Al fine di scrivere una pagina politica diversa, che apra le porte ad una nuova classe dirigente libera dai capibastone di partito e legata al territorio, credo sia giusto che anche in Sicilia la soglia di sbarramento diventi del 3% . Lancio un appello a tutti i movimenti e partiti territoriali ad unirsi alla richiesta, ed a trovare un interlocutore all'interno dell'Assemblea regionale siciliana che porti avanti questa battaglia di civiltà".

AGRIGENTONOTIZIE.  

Agrigento capitale italiana della cultura: ecco chi gestirà fondi e progetti.

La bozza di statuto della costituenda fondazione è abbastanza chiara sui ruoli, anche se le risorse non sono ancora realtà.
Agrigento Capitale della Cultura, adesso che c'è lo statuto della costituenda Fondazione, che sarà il "braccio armato" delle iniziative, è il momento di comprendere esattamente cosa è messo "nero su bianco" e chi davvero conterà e avrà un peso rispetto all'appuntamento più importante per la città.
Partiamo innanzitutto da un retroscena: a rallentare il percorso di realizzazione dello statuto è stata una vera e proprio "guerra" interna tra il sindaco e una parte dei suoi alleati rispetto ad una figura, quella del direttore generale. C'era in particolare un partito, che riteneva più di altri aver avuto un ruolo primario nella nomina di Agrigento, che riteneva di aver diritto a nominare questo ruolo che sarà uno dei più rilevanti per decidere tutto e, concretamente, anche per usare le risorse (quando arriveranno).
E invece lo statuto, così come esplicitamente voluto dal sindaco, di fatto "blinda" Roberto Albergoni, dell'associazione MeNo, che ha redatto il dossier di candidatura, nel ruolo di direttore generale per tre anni. Solo a partire "dai trienni successivi è nominato, a seguito di procedura comparativa e nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità, dal Consiglio di amministrazione, che ne stabilisce il compenso, secondo quanto disposto dall'ultimo comma del presente articolo". Un ruolo, quello di direttore, che è ovviamente a titolo oneroso e il cui lavoro sarà ovviamente da svolgere in collaborazione con gli organi consultivi, cioè il presidente, il vicepresidente e i componenti del Consiglio di amministrazione.
Agrigento capitale italiana della cultura, ci siamo: finalmente la giunta delibera lo statuto della Fondazione
C'è poi un altro aspetto che potrebbe stimolare - e non poco - il dibattito soprattutto interno, ed è la nomina del presidente onorario della Fondazione: a ricoprire questo ruolo sarà infatti "il sindaco del Comune di Agrigento in carica alla data della sottoscrizione del presente Statuto per tutta la durata della Fondazione, al fine di preservare la continuità degli scopi che la stessa si è prefissata". E, se come dice lo statuto, l'ente ha come data di scadenza il 2033 (indicato comunque come termine massimo) Franco Micciché si è garantito un titolo "puramente onorifico", precisano gli atti, anche molto oltre il suo ruolo di sindaco.
Numerosi i componenti del Cda: cinque quelli nominati dal sindaco di Agrigento, uno nominato da Ecua, Empedocle Consorzio Universitario, uno nominato dal Comune di Lampedusa e Linosa, uno nominato dal Parco Archeologico della Valle dei Templi e un componente nominato dall'Assemblea di partecipazione.
Una struttura che è stata a sua volta "blindata" da eventuali dimissioni "strategiche". Perché è chiaro che, se la macchina diverrà operativa tra qualche settimana (o forse qualche mese), gli ostacoli (e soprattutto il fuoco amico) sono appena iniziati.
Una prova di questo clima complesso, certamente, le lettere dell'uscente presidente dell'Ecua Nené Mangiacavallo, l'ultima protocollata al Comune proprio nello stesso giorno in cui la giunta provvedeva ad approvare lo statuto della Fondazione.
In tanti, al momento sottovoce, contestano un fatto: nelle scelte di Capitale della cultura il privato avrà un ruolo ritenuto molto (troppo) ingombrante. Ed è su questo, probabilmente, che si terrà battaglia in Consiglio comunale, e non solo.


GRANDANGOLO
Gal Sicilia Centro Meridionale verso la nuova fase di programmazione 2021/27.Obiettivo è strategia di Sviluppo Locale Partecipativo Distretto Rurale, Turistico e Culturale.
Il Gruppo Azione locale Sicilia Centro Meridionale (GAL SCM SCARL), che raggruppa i tredici comuni di Comitini, Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Favara, Grotte, Naro, Licata, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Ravanusa e le isole di Lampedusa e Linosa, con il Seminario di Consultazione Locale la "Strategia di Sviluppo Locale Partecipativo Distretto Rurale, Turistico e Culturale Sicilia Centro Meridionale", avvia il 7 Agosto 2023 alle ore 19,00 al Chiostro del Comune di Naro, la nuova fase di programmazione 2021-2027.
L'intervento LEADER utilizzato dal GAL SCM è finalizzato a favorire lo sviluppo locale incrementando l'erogazione e la fruibilità dei beni e servizi, materiali e immateriali, stimolando le relazioni fra gli attori socio-economici e per rafforzare il capitale sociale, sostenendo la diversificazione agricola e l'integrazione fra i diversi settori dell'economia locale e i cambiamenti strutturali e gestione sostenibile delle risorse, con nuovi processi di prodotto e modelli organizzativi per le imprese e gli enti locali, attivando reti di sinergia e complementarità fra i centri locali ed extra-locali. Per rispondere con maggiore efficacia alle esigenze di sviluppo territoriale del comprensorio Sicilia Centro Meridionale, la Strategia di Sviluppo Locale includerà operazioni specifiche per favorire una migliore gestione delle risorse territoriali e sostenere la preparazione e realizzazione di progetti per la cooperazione transnazionale e/o interterritoriale; lo sviluppo della co-progettazione/gestione pubblica-privata e realizzare beni e servizi collettivi, anche attraverso soluzioni tecnologie digitali (Smart Village); l'avvio di imprese rurali extra agricole e investimenti in infrastrutture di larga scala coerenti con altre operazioni della SSL.
Le operazioni di sviluppo rurale a favore dell'agricoltura, pianificate nella SSL, contribuiranno alla vitalità delle zone rurali e a contrastare i fenomeni di spopolamento, povertà e degrado ambientale delle zone più bisognose e saranno rivolte esclusivamente alla produttività e competitività delle imprese agricole. Pertanto, gli interventi di natura agricola sostenuti, saranno in ogni caso marginali e coerenti con le esigenze di sviluppo locale delle aree interessate.
L'intervento SRG06 contribuisce al raggiungimento dell'Obiettivo Specifico 8 del Regolamento (UE) 2021/2115 "Promuovere l'occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all'agricoltura, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile" ed è principalmente volto alla selezione e all'attuazione delle Strategie di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (SSLTP).
Nella strategia nazionale l'OS 8 risponde ai seguenti fabbisogni: creare e sostenere l'occupazione e l'inclusione sociale nelle aree rurali, rafforzando il sistema economico extra-agricolo attraverso la nascita di nuove imprese e favorendo diversificazione, multifunzionalità e agricoltura sociale, con particolare attenzione al ruolo dei giovani e delle donne; promuovere l'innovazione orientata allo sviluppo della bioeconomia sostenibile e circolare; accrescere l'attrattività dei territori, anche marginali, e favorire lo sviluppo del territorio, soprattutto sostenibile, attraverso la riqualificazione e/o valorizzazione del patrimonio agro-forestale e naturale, storico-culturale, ambientale e architettonico, puntando su un'offerta turistica rurale integrata; innalzare il livello della qualità della vita nelle aree rurali attraverso il miglioramento dei processi di inclusione sociale, della qualità e dell'accessibilità delle infrastrutture e dei servizi, anche digitali, alla popolazione e alle imprese, in modo da porre un freno allo spopolamento e sostenere l'imprenditorialità, anche rafforzando il tessuto sociale. La dotazione finanziaria complessiva dell'intervento SRG06 è pari a € 76.500.000,00.
"In questa nuova fase di programmazione il GAL SCM si deve fare interprete dei bisogni del nostro territorio con beni e servizi innovativi per i comuni del partenariato capaci di dare adeguate risposte allo sviluppo culturale, turistico e del comparto agroalimentare, incentivando le opportunità di lavoro per i giovani e le donne, garantendo servizi inclusivi agli anziani e ai ceti emarginati. Migliorando, così, la qualità della vita e contrastando il processo di abbandono dei nostri centri urbani. Dalla passata programmazione ad oggi sono più di ventimila cittadini che hanno abbandonato il nostro territorio. Questa emorragia deve finire e ciò è possibile solo se scommettiamo con intelligenza sul futuro delle nuove generazioni, alle quali abbiamo il dovere di far comprendere le centralità del nostro territorio e cioè l'indissolubile nesso fra produzione agricola ed agroalimentare e patrimonio culturale da salvaguardare e valorizzare per un turismo di eccellenza", ha dichiarato il Presidente Maria Grazia Elena Brandara.
Per Rosario Marchese Ragona, amministratore delegato del GAL SCM e Presidente di Confagricoltura Sicilia, "Il territorio del GAL è una variegata e consolidata realtà di eccellenze agricole che negli anni sono gradualmente cresciute e imposte, in alcuni casi, nei mercati internazionali. Oggi, alla luce delle condizioni climatiche e dai processi di globalizzazione che avanzano, è necessario fare rete secondo i principi dettati dall'UE nella nuova programmazione della Politica Agricola Comune (PAC) puntando sul suo Obiettivo chiave quale la promozione dell'occupazione, la crescita, la parità di genere, compresa la partecipazione delle donne all'agricoltura, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile.
L'arch. Olindo Terrana, Direttore del GAL SCM, chiarisce che dopo il Seminario di apertura di Naro, saranno tenuti altri seminari territoriali in ogni comune del GAL SCM, durante il mese di agosto, al fine di raccogliere esigenze e bisogni da parte degli stakeholder locali e di individuare obiettivi e misure per la definizione della "Strategia di Sviluppo Locale Partecipativo Distretto Rurale, Turistico e Culturale Sicilia Centro Meridionale".
"Con le precedenti Programmazioni" precisa Terrana "abbiamo finanziato con successo poco più di un centinaio di interventi a favore di imprenditori locali e dei comuni soci/partner del GAL SCM. I risultati positivi di tale percorso ci incoraggiano ad affrontare con fiducia le opportunità offerte dai nuovi finanziamenti previsti in questa fase di programmazione nella quale ci sforzeremo di valorizzare al meglio le eccellenze del territorio e di costituire reti per predisporre e realizzare progetti per la cooperazione interterritoriale e transnazionale".


SCRIVOLIBERO
Aeroporto, le emergenze di questa estate sottolineano l'urgenza di costruire lo scalo agrigentino.
L'estate rovente e i recenti incendi che hanno coinvolto, in qualche modo, gli aeroporti di Punta Raisi e di Fontanarossa dimostrano l'urgenza di realizzare in Sicilia un nuovo scalo aeroportuale che, da un lato, costituisca un punto di riferimento per emergenze come quelle recentemente registrate e, dall'altro, sia in grado di garantire la propria sostenibilità economica attingendo a un bacino di utenza diverso dei primi due.
"Sappiamo bene che gli scali aeroportuali di Birgi e di Comiso - afferma il presidente dell'Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola - non possono puntare su un adeguato bacino d'utenza per l'evidente sovrapposizione con i vicini scali di Palermo e Catania, per cui è fin troppo ovvia l'opportunità e l'urgenza di costruire uno nuovo scalo aeroportuale nel territorio della provincia di Agrigento a servizio del notevole bacino di utenza della Sicilia centro-meridionale, peraltro alimentato dai turisti attratti dalla Valle dei templi e dalle emergenze culturali, ambientali e storico-artistiche del nostro territorio".
Ciò sarebbe peraltro in linea con il Piano nazionale degli aeroporti che, proiettando i dati raccolti al 2035, anche se non prevede nuovi scali nella Sicilia centro-meridionale, evidenzia la necessità di incrementare il sistema aeroportuale siciliano, ritenuto insufficiente in relazione al flusso in costante crescita dei passeggeri.
Il Piano contestualmente sottolinea l'importanza dell'indotto socio-economico "generato da un aeroporto sul territorio con la creazione di posti di lavoro, diretti e indiretti, l'attrazione di figure professionali dall'estero e l'incentivo alla nascita e allo sviluppo del tessuto industriale", confermando e alimentando la nostra consapevolezza sull'importanza dello scalo aeroportuale per il territorio agrigentino.
"Puntando sulla seppure timida apertura del Piano nazionale degli aeroporti e confidando sull'impegno e sull'operatività del governo nazionale e della giunta regionale in tema di infrastrutture - conclude La Mendola - lanciamo ancora una volta un appello alle istituzioni competenti, affinché venga presentata urgentemente, al ministero delle Infrastrutture e all'Enac, la richiesta di inserire lo scalo agrigentino nella programmazione nazionale, allegando un dossier sulla sua sostenibilità economica per la redazione del quale l'Ordine degli architetti offre la propria collaborazione, in sintonia con le professioni tecniche con il comitato promotore e con tutte le categorie produttive impegnate per la realizzazione dell'infrastruttura, che riteniamo fondamentale per lo sviluppo socio-economico della nostra terra".


LIVESICILIA
Riforma fiscale, le novità: come cambiano le tasse.Tutto su aliquote irperf, tredicesime, versamenti iva e le novità sullo scudo penale. Cosa contiene la riforma del governo Meloni.
La riforma fiscale è legge, ecco come cambiano le aliquote irperf, le tredicesime, i versamenti iva e le novità sullo scudo penale. TASSE - la sezione di LiveSicilia
Irpef, scudi e tredicesime: come cambiano le tasse
All'interno del nuovo Ddl ci sono 23 articoli, distribuiti in 5 titoli.
Il viceministro Maurizio Leo, nei giorni scorsi, aveva evidenziato che, approvando la legge prima della pausa estiva, le nuove misure sarebbero state operative già a partire dal primo gennaio. Intanto durante l'esame in commissione alla Camera è stata introdotta nella legge quadro, grazie a un emendamento del governo, la detassazione di straordinari e tredicesime per i redditi più bassi.
TUTTE LE NOVITÀ SULLE TASSE
SI RIDUCONO LE 4 ALIQUOTE IRPEF. E' prevista la revisione e graduale riduzione dell'imposta: il primo step è di passare a tre aliquote, l'obiettivo finale è l'aliquota unica.
MENO TASSE SULLE TREDICESIME. Per i lavoratori dipendenti salta l'ipotesi iniziale di una flat tax incrementale: al suo posto si introduce una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività.
CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE: Arriva il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi. In pratica il fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell'imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull'Irpef e avrà certezza su quanto deve pagare. Va invece versata l'Iva
IRES, DOPPIO REGIME AGEVOLATO. Accanto all'aliquota ordinaria (24%), si prevedono due regimi di vantaggio complementari: il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili; le imprese che non beneficiano della riduzione possono fruire di eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento.
REVISIONE DELL'IVA. E' prevista la revisione della disciplina per renderla più aderente alla normativa Ue. Tra le possibilità anche Iva zero per alcuni prodotti di prima necessità.
SUPERAMENTO DELL'IRAP. La delega indica il graduale superamento dell'imposta regionale sulle attività produttive.
SCUDO PENALE A CHI COLLABORA. Via le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse alla dichiarazione infedele, per i contribuenti aderenti all'adempimento collaborativo che hanno avuto "comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente" i rischi fiscali. Sempre nella 'cooperative compliance' (su cui la delega punta a ridurre le soglie di accesso, ora ad 1 miliardo di euro), si escludono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l'accertamento ai contribuenti il cui sistema di gestione del rischio certificato da professionisti qualificati. Il regime di adempimento collaborativo, con i relativi effetti premiali, viene esteso anche ai paperoni che portano la residenza in Italia.
TEMPI DI RIMBORSO RIDOTTI AI VIRTUOSI. Per i contribuenti con alti livelli di affidabilità fiscale si rafforzano i premi, compresa la riduzione dei tempi di rimborso. Si incentivano inoltre le attività di certificazione delle dichiarazioni fiscali; le deleghe possono essere attribuite ai professionisti abilitati, anche in via esclusiva; si può ottemperare agli adempimenti fiscali anche direttamente per via telematica; salta il superamento degli Indici sintetici di affidabilità (Isa).
TASSE PAGATE COL RID. Si ampliano nel forme di pagamento delle tasse: anche addebito diretto sul conto bancario o altro strumento di pagamento elettronico.
ACCONTO A RATE. Arriva la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali.
PRELIEVO FORZOSO. Salta l'"automazione" dalla procedura di pignoramento dei conti correnti.
CEDOLARE SECCA SUI NEGOZI. Viene estesa agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo, purché il conduttore sia un esercente, una attività d'impresa, o di arti e professioni.
VERSO L'ADDIO AL SUPERBOLLO. Nell'ambito della razionalizzazione dei micro-tributi, verrà valutato l'eventuale progressivo superamento dell'addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le auto con potenza superiore a 185 chilowatt
STRETTA SULLE E-CIG. Viene vietata la vendita a distanza dei prodotti da inalazione contenenti nicotina o delle cosiddette nicotine puches.
TRIBUTI REGIONALI. E' prevista una revisione delle norme del federalismo fiscale regionale, attribuendo alle regioni le somme a titolo di compartecipazione regionale all'Iva, applicando il principio anche al recupero dell'evasione fiscale.
CREDITI NON SPETTANTI. Si introduce, una più rigorosa distinzione normativa anche sanzionatoria tra le fattispecie di compensazione indebita di crediti di imposta non spettanti e inesistenti. Si potrà valutare poi la possibilità di non applicare sanzioni e/o interessi se si hanno crediti con la Pa.
Un'altra novita' del provvedimento, voluta dal relatore, il leghista Alberto Gusmeroli, riguarda la possibilita' di rateizzare l'acconto delle tasse di novembre e di ridurre la ritenuta d'acconto per gli autonomi. Una serie di norme riguardano, poi, i giovani.
Tutelare i giovani
La richiesta del Parlamento è quella di tutelare le agevolazioni per i giovani under 30 per l'ingresso nel mondo del lavoro. Sono previsti, inoltre, per le imprese, incentivi sotto forma di superammortamento per le nuove assunzioni. Via libera anche al graduale superamento dell'Irap senza aumenti a carico delle imprese.
Superbollo, le novità
Nell'ambito del riordino delle tasse automobilistiche un riferimento è anche al superbollo: se ne prevede un eventuale progressivo superamento. Attenzione anche al lavoro agile: in vista della revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche si pone attenzione anche alla prestazione lavorativa in versione agile.
Tra le novità anche quella che riguarda le e-cig: sarà possibile acquistare il prodotto online anche da Paesi dell'Ue ma solo con consegna in tabaccheria o in un negozio di e-cig che va indicato al momento dell'acquisto via internet.

REGIONE SICILIANA.

Turismo, Regione Siciliana e Fondazione FS: tornano i treni storici in Sicilia.Assessorato/Ufficio: Presidenza della Regione.
Sui binari della Sicilia tornano i treni storici della Fondazione FS, con un ricco programma che, da agosto a dicembre, permetterà di ammirare luoghi fra i più belli e affascinanti dell'isola. L'iniziativa, sostenuta e promossa dalla Regione Siciliana tramite l'assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo, è realizzata in collaborazione con la Fondazione FS. Collegamenti e itinerari sono stati illustrati questa mattina, durante una conferenza stampa nel salone dei mosaici della stazione di Messina Marittima, da Elvira Amata, assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo, Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione FS, Sandro Pappalardo, consigliere di amministrazione dell'Eni - Agenzia nazionale turismo. Un treno storico, in partenza dal binario 1 della stazione di Messina Centrale, ha poi percorso l'itinerario da Messina sino a Capo D'Orlando.Il programma dei treni storici in Sicilia prevede 51 appuntamenti sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie dell'Isola e prenderà il via sabato 12 agosto per concludersi domenica 10 dicembre. Itinerari alla scoperta di un territorio ricco di bellezze storiche, architettoniche e di sapori unici, immaginato per connettere alcuni dei centri urbani più importanti - Palermo, Siracusa, Agrigento, Messina, Caltanissetta, Trapani - con luoghi custodi di panorami mozzafiato, sapori unici e storia millenaria, come Cefalù, Modica, Ragusa, Tusa, Porto Empedocle, Giarre, Castelvetrano. A ciascun itinerario in treno storico sono associate visite ed escursioni a cura dell'assessorato al Turismo, sport e spettacolo della Regione Siciliana.
«Anche per il 2023 la Regione Siciliana - ha sottolineato l'assessore Elvira Amata - promuove i treni storici, iniziativa ormai consolidata che coniuga in modo significativo l'idea di riproporre convogli d'epoca con l'obiettivo di valorizzare percorsi e itinerari sulle più belle e panoramiche linee ferroviarie della Sicilia. È un'occasione concreta di rafforzare, rendere compatibili e reciprocamente funzionali diversi segmenti del comparto turistico, da quello lento a quello sostenibile ed esperienziale, con l'intento di proporre un'offerta turistica il più possibile integrata e adeguata alle aspettative del visitatore, in piena coerenza con lo spirito che anima la programmazione dell'assessorato. Sono certa - conclude l'esponente del governo Schifani - che anche quest'anno registreremo sulle varie tratte ferroviarie in programma lo stesso entusiasmo e il particolare successo già riscosso nelle precedenti edizioni».
«Quest'anno - ha detto il direttore generale della Fondazione FS Luigi Cantamessa - venendo incontro alle specifiche richieste dell'assessorato al Turismo della Regione Siciliana, abbiamo ulteriormente potenziato l'offerta dei treni storici sui binari della Trinacria. Ben 51 collegamenti che consentiranno ai turisti, e non solo, di visitare i territori più belli dell'Isola arrivandovi a bordo di antiche vetture perfettamente restaurate. A partire da questa stagione, in composizione ai treni storici ci sarà anche una speciale carrozza bagagliaio allestita per il trasporto di 50 biciclette. Ecco dunque - conclude Cantamessa - tutti gli ingredienti per dare un importante contributo alla crescita qualitativa del turismo esperienziale in Sicilia».
Fra le novità di questa edizione, accanto alle carrozze Centoporte degli anni '30 e Corbellini, la Fondazione FS, infatti, su esplicita richiesta dell'assessorato regionale, ha introdotto anche nuove tipologie di materiale rotabile storico, in particolare un bagagliaio capace di trasportare fino a 50 biciclette per tratta con l'obiettivo di incentivare l'intermodalità treno+bici sugli itinerari percorsi dai convogli d'epoca.
Il costo dei biglietti per il 2023 è di 2 euro a tratta per tutte le circolazioni in calendario. I titoli di viaggio saranno acquistabili su tutti i canali di vendita Trenitalia e direttamente a bordo treno fino ad esaurimento dei posti disponibili. Maggiori informazioni sui canali social e web della Fondazione Fs.
I treni storici in Sicilia, il programma:
Treno dei Templi: Caltanissetta - Agrigento bassa - Porto Empedocle S. (pomeridiano/serale): 3
Treno dei Templi: Caltanissetta - Agrigento bassa - Porto Empedocle S. (diurna): 3
Treno del Cioccolato: Caltanissetta -Modica: 1
Treno dei Normanni: Messina - Cefalù: 1
Treno del Pistacchio: Messina - Giarre (Circumetnea): 1
Treno di Ortigia: Messina - Siracusa: 1
Treno del Mare e delle Civiltà Antiche: Palermo - Castelvetrano: 16
Treno dell'Olio e della Magna Grecia: Palermo - Castelvetrano: 2
Treno dei Templi: Palermo - Porto Empedocle: 2
Treno delle Stelle: Palermo - Roccapalumba: 1
Treno dell'Arte: Palermo  - Tusa: 3
Treno della Ceramica: Siracusa - Caltagirone: 1
Treno del Pistacchio: Siracusa - Giarre: 1
Treno del Barocco: Siracusa - Ragusa (pomeridiano/serale): 6
Treno del Cioccolato: Siracusa - Modica (diurno): 1
Treno del Cioccolato: Siracusa - Modica (serale): 1
Treno dell'Olio e della Magna Grecia: Trapani - Castelvetrano: 1


CANICATTIWEB
Comuni siciliani in difficoltà, 137 milioni dalla Regione per gestione e investimenti
Centotrentasette milioni di euro arriveranno nelle casse dei Comuni siciliani per far fronte alle spese di gestione e per nuovi investimenti grazie all'attività congiunta degli assessori regionali alle Autonomie locali, Andrea Messina, e all'Economia, Marco Falcone.
Il decreto
In particolare, con un primo decreto da 22 milioni di euro la Regione trasferisce risorse da utilizzare per le spese di gestione ordinaria in modo da sopperire alla decurtazione dei trasferimenti regionali. Con un secondo decreto da 115 milioni di euro, il governo regionale ha trovato la copertura finanziaria per il Fondo per investimenti, nella considerazione che la norma inserita nella legge di Stabilità regionale, che vi destinava le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, è stata impugnata dallo Stato.
I criteri
I criteri di ripartizione delle somme sono stati definiti in maniera ponderata con le rappresentanze degli enti locali e con le organizzazioni più rappresentative in sede di conferenza Regione-Autonomie locali, tenendo conto anche della fascia demografica di appartenenza dei singoli Comuni.
"Si tratta di due importanti interventi - sottolinea l'assessore Messina - che aiutano i Comuni siciliani a far quadrare i conti in sede di approvazione dei bilanci e a rilanciare l'azione di sviluppo territoriale attraverso la possibilità di prevedere nuovi investimenti".
"Grazie al maggiore gettito registrato negli ultimi mesi, frutto delle virtuose politiche di bilancio che stiamo attuando - sottolinea l'assessore Falcone - abbiamo reperito quasi 140 milioni di euro per rimpinguare il Fondo enti locali, assicurando la tenuta dei conti di Comuni e non solo. L'operato del governo Schifani si contraddistingue per il costante raccordo con le necessità delle amministrazioni locali, nell'ottica di rafforzare servizi ed efficienza per i cittadini".


LENTEPUBBICA. 

Conversione in legge del Decreto Pa bis, ecco cosa cambia.

Ok definitivo alla conversione in legge del Decreto Pa bis: all'interno una serie di disposizioni urgenti per il pubblico impiego.
"Con questo provvedimento  compiamo un altro passo nel percorso di modernizzazione della Pubblica amministrazione intrapreso da questo governo".
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, commenta così il via libera al Senato - dopo quello della Camera - al cosiddetto Dl Pa bis, che diventa legge.
Scopriamo dunque tutte le novità.
Via libera alla conversione in legge del Decreto Pa bis
Si tratta di misure per rendere più efficienti le nostre amministrazioni e dotarle degli strumenti necessari in tempi rapidi.
Si va dalla riorganizzazione di alcune strutture centrali e al potenziamento degli organici, a importanti novità per accelerare i concorsi per l'assunzione di docenti e le assunzioni del personale scolastico, a un coordinamento efficiente dei servizi e delle politiche attive del lavoro fino allo sblocco dei concorsi e delle graduatorie per gli enti territoriali.
In sede di conversione sono stati anche approvati due importanti emendamenti riguardanti le graduatorie dei concorsi e le assunzioni dei giovani: il limite del 20% agli idonei non si applica a determinati casi; mentre per i contratti di apprendistato e formazione lavoro, l'emendamento approvato amplia la possibilità di utilizzare le misure per favorire il reclutamento dei giovani nella pubblica amministrazione.
Qui di seguito un riepilogo delle novità più importanti.
Graduatorie concorsuali
Si superano gran parte delle difficoltà derivanti dalla norma che ha limitato la possibilità di scorrimento delle graduatorie al solo 20% dei posti messi a concorso. In particolare, grazie alle modifiche introdotte con l'emendamento il limite del 20% non si applica:
ai concorsi banditi per il reclutamento del personale educativo e scolastico impiegato nei servizi gestiti direttamente dai Comuni e dalle Unioni di comuni;
a tutte procedure concorsuali dagli enti locali o da enti o agenzie da questi controllati o partecipati che prevedano un numero di posti messi a concorso non superiore a venti unità;
a tutti i concorsi banditi dai Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti;
a tutti i concorsi banditi per assunzioni a tempo determinato.
Inoltre, con successivo Decreto ministeriale possono essere individuate ulteriori deroghe.
Contratti di apprendistato e formazione lavoro
L'emendamento approvato amplia notevolmente la possibilità di utilizzare le misure per favorire il reclutamento dei giovani nella pubblica amministrazione, previsto dall'art. 3-ter del D.L. n. 44/2023.
Si tratta in particolare:
dei contratti di apprendistato con giovani laureati individuati su base territoriale attraverso il portale InPA;
e dei contratti di formazione lavoro con studenti di età inferiore ai 24 anni che abbiano concluso il ciclo di esami sulla base di convenzioni con le Università.
I predetti contratti, stipulati a tempo determinato, possono al termine essere trasformati a tempo indeterminato sulla base della valutazione del servizio prestato.
In particolare per Comuni, Unioni di Comuni e Città metropolitane:
si raddoppia (dal 10% al 20%) il budget assunzione che può essere riservato a ciascuna  delle due forme contrattuali (quindi complessivamente fino al 40%);
si ampliano le deroghe ai limiti procedurali, chiarendo che per le assunzioni in questione non è necessario attivare le procedure di mobilità preventiva e le deroghe ai limiti finanziari, specificando che è possibile incrementare la spesa per i trattamenti economici accessori dei neo assunti, anche se a tempo determinato.
Prove dei concorsi per docenti
Per tutto il periodo di attuazione del PNRR, dunque fino al 31 dicembre 2026 e per i concorsi relativi alle 70 mila assunzioni di insegnanti da realizzare entro il 31 dicembre 2024, è previsto l'espletamento delle seguenti prove:
prova scritta con più quesiti a risposta multipla, volta all'accertamento delle conoscenze e competenze del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico metodologico, nonché sull'informatica e sulla lingua inglese, da svolgere mediante l'ausilio di mezzi informatizzati
prova orale volta ad accertare in particolare le conoscenze e le competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché le competenze didattiche e l'abilità nell'insegnamento anche attraverso un test specifico.
Stabilizzazione precari
Per la stabilizzazione del personale non dirigenziale da parte degli enti pubblici territoriali, possibile fino al 31 dicembre 2026, prevede l'applicazione di una determinata procedura (colloquio selettivo e valutazione positiva dell'attività lavorativa svolta), come specificato in sede referente, assicurando comunque il rispetto del principio dell'accesso dall'esterno, nel corso del triennio di programmazione, in misura non inferiore al 50 per cento dei posti dei fabbisogni.
Riserva posti
Si prevede, nell'ambito dei concorsi pubblici banditi da parte dei comuni per il reclutamento di personale dirigenziale, una riserva di posti non superiore al 50 per cento da destinare al personale, dirigenziale e non dirigenziale, che abbia maturato con pieno merito almeno trentasei mesi di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni e che sia stato assunto a tempo determinato previo esperimento di procedure selettive e comparative a evidenza pubblica, o al personale non dirigenziale che sia in servizio a tempo indeterminato per lo stesso periodo di tempo
Il commento del Ministro Zangrillo
"L'obiettivo che abbiamo - sottolinea il Ministro Zangrillo - è quello di rendere la pubblica amministrazione più moderna, innovativa e digitale. L'impegno del governo è massimo: per mettere a terra i progetti del Pnrr serve uno Stato moderno che sappia rispondere in tempi brevi alle richieste degli utenti, cittadini e imprese. Stiamo quindi compiendo ogni sforzo per dotare la macchina amministrativa, sia in termini quantitativi che qualitativi, delle competenze necessarie e per adeguarne il funzionamento ai migliori standard, certi che una Pa veloce ed efficace rappresenti uno strumento indispensabile per il successo di qualunque politica".


ILSOLE24ORE.
Fisco, dalla minimum tax al calendario fiscale: ecco la roadmap della Meloni.Il governo punta a rivoluzionare il rapporto tra fisco e cittadino. Priorità: portare a termine i primi moduli della riforma già entro inizio settembre.
Il passaggio lampo alla Camera chiude l'esame parlamentare della delega fiscale. L'approvazione di Montecitorio in terza lettura (184 voti a favore non solo dalla maggioranza ma anche dal gruppo Azione-Italia Viva e 85 contrari) apre la strada all'attuazione della riforma del Fisco italiano. A rimarcarlo è anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci.
Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi». Attuazione che si annuncia a tappe forzate anche se ci sono due anni di tempo, con l'intenzione già anticipata dal viceministro dell'Economia Maurizio Leo di procedere subito alla nomina di un Comitato tecnico sul modello della riforma Visentini che formulerà proposte per i decreti delegati.
La priorità ora è portare a termine i primi moduli della riforma già entro inizio settembre: a cominciare dai Testi unici e dai principi generali della delega. Ma nella scala delle «urgenze» c'è anche la minimum tax, che dovrà entrare in vigore dal 1° gennaio 2024 e su cui è stata già annunciato l'imminente avvio di una consultazione pubblica sullo schema di decreto, e la partita sulla prima mossa relativa alla riduzione dell'Irpef portando da quattro a tre le attuali aliquote. Partita che si inizierà a giocare con i numeri della Nadef alla mano, per capire i concreti margini di manovra.
Tra le esigenze fortemente sentite da contribuenti, imprese e professionisti c'è, però, anche quella di intervenire il prima possibile al calendario fiscale. Il confronto è già aperto sui tavoli di lavoro che in queste settimane hanno passato sotto esame i punti della delega da tradurre poi in concrete semplificazioni. Si partirà da un dato di fatto: 1.500 adempimenti (contando solo quelli censiti nello scadenzario delle Entrate nel 2022) sono un carico insostenibile sia in termini di complicazione (e di conseguente rischio di errori e sanzioni) sia in termine di concreta gestione del tempo anche da parte degli intermediari abilitati.
L'idea su cui si sta lavorando è giocare d'anticipo ma tornando al passato. Il ragionamento ruota intorno agli attuali termini delle dichiarazioni: il 30 settembre per il 730 e il 30 novembre per il modello Redditi. Nello schema di lavoro ci sarebbe l'intenzione di anticipare i termini a maggio e giugno, nell'ottica di concentrare immediatamente a ridosso di questa fase il versamento delle imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni dei redditi. In questo modo si eviterebbe la "tradizione" annuale della proroga e su cui quest'anno c'è stata un'onda lunga di ulteriore richiesta di estensione al 21 agosto (si veda l'articolo in pagina). A regime, però, come prevede anche la delega, c'è l'intenzione di liberare da tutte le scadenze il mese di agosto (quest'anno sono 192).
C'è però un effetto domino da considerare. L'anticipo, infatti, dovrà fare i conti con le altre scadenze collegate. Tanto per fare un esempio, basti pensare alle certificazioni uniche che i sostituti d'imposta devono rilasciare e che sono fondamentali per poter predisporre la dichiarazione dei redditi. O ancora, nel caso delle imprese, alla stagione dei bilanci che ha i suoi paletti e le sue formalità per la predisposizione e l'approvazione. Quindi l'equilibrio da raggiungere non sarà semplice se si vuole evitare di non sortire l'effetto opposto di una concentrazione eccessiva di adempimenti nei primi mesi dell'anno.
A questo vanno aggiunti almeno altri due fattori. Il primo è che la stessa delega mira espressamente a fare in modo che i modelli, le istruzioni e le specifiche tecniche siano messi a disposizione con un anticipo non inferiore a sessanta giorni rispetto all'adempimento al quale si riferiscono. Il secondo è che per far "funzionare" il nuovo calendario sarà necessario trovare un punto di caduta tra tutti gli attori coinvolti. Anche per questo ieri il viceministro Leo, nell'esprimere soddisfazione per una riforma che porta la sua impronta e ha difeso strenuamente anche per arrivare all'approvazione parlamentare prima della pausa estiva, ha affermato che «si tratta di «un risultato storico» e che «ci metteremo sin da subito al lavoro sui primi decreti attuativi». Ma per le opposizioni si tratta solo di «mirabolanti promesse e privilegi», come sottolineato dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Mentre i 5 Stelle, pur ribadendo la loro contrarietà, portano a casa l'approvazione dell'ordine del giorno per la piena tassazione in Italia dei ricavi delle multinazionali.
Nel mondo delle professioni, il presidente dei commercialisti Elbano de Nuccio esprime apprezzamento anche per «lo spirito con cui sono state accolte molte delle proposte avanzate dal Consiglio nazionale». Parla di «cambio di prospettiva» nel rapporto tra fisco e contribuente Gianni Di Matteo, presidente dagli avvocati tributaristi di Uncat.


ILSOLE24ORE.

Manovra, conto obbligato da 30 miliardi tra cuneo pensioni e sanità. 
I nodi di settembre. Taglio al cuneo, pensioni, sanità, pubblico impiego e spese indifferibili pesano su una legge di Bilancio che non potrà rialzare ancora il deficit per non fermare la discesa del debito.

Un programma di finanza pubblica che per l'anno prossimo prevede una riduzione del debito in formato mini, sette decimali di Pil, nell'ipotesi di una crescita del prodotto interno lordo a +1,5% che supera tutte le previsioni più recenti. Un complesso di scelte obbligate o quasi che dal cuneo fiscale alla sanità, dal pubblico impiego alle missioni internazionali fino al sogno mai realizzato del Ponte sullo Stretto fanno in fretta a cumulare interventi per almeno 30 miliardi prima ancora di pensare a nuove misure per rilanciare un'economia che rallenta e sostenere famiglie e imprese colpite dalla lunga ondata inflattiva. Il ritorno delle regole fiscali Ue dopo quattro anni di sospensione pandemica prima e bellica poi. E a giugno elezioni europee considerate decisive per consolidare gli assetti politici di Roma e modificare quelli di Bruxelles.
Congiuntura complicata.
L'incrocio fra i problemi strutturali del bilancio italiano, i colpi congiunturali prodotti da guerra, tassi e inflazione e le agende di Unione europea e partiti italiani trasforma la Nota di aggiornamento al Def di settembre, e di conseguenza la legge di bilancio di ottobre, in un sudoku per solutori più che abili. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che lo sa bene, ha concluso nei giorni scorsi il primo giro d'orizzonte con i ministri, a cui ha chiesto di selezionare al massimo le richieste di spesa perché le esigenze sono tante e i soldi sono pochi. E in un quadro del genere non si può sbagliare l'impiego dei margini che si riuscirà a ricavare.
Prudenza obbligata.
«Saremo prudenti». Schiacciando sull'assist offerto dall'elogio dell'impegno italiano scritto dal Fondo monetario internazionale nella sua pagella periodica, dieci giorni fa il titolare di Via XX Settembre ha rimarcato che «continueremo sulla strada di prudenza, responsabilità e realismo perseguendo l'obiettivo di riduzione del debito pubblico». «Continueremo con le politiche economiche di responsabilità prudente», ha ribadito lunedì scorso dopo i dati Istat sulla frenata del Pil di primavera. Ma non sarà semplice.
Lavoro e pensioni.
Un paio di calcoli bastano a misurare l'entità della sfida. L'ultimo Def, seguendo una prassi che si è consolidata negli anni, traccia la rotta prevista per deficit e debito senza considerare nemmeno le «politiche invariate», cioè «spese obbligatorie, tra cui il rifinanziamento delle missioni internazionali» come spiega a pagina 81 lo stesso Documento. Si tratta secondo la Corte dei conti di sei miliardi, tre decimali di Pil, come calcolato nell'ultimo giudizio di parificazione dei conti dello Stato. Basta questo ad assorbire gli spazi, 6 miliardi appunto, messi a disposizione dallo scostamento di aprile (4,5 miliardi) e dalla spending review dei ministeri (1,5 miliardi). Ma non è che un inizio.
Fino a dicembre, per effetto della manovra 2023 che ha ritoccato al rialzo le misure avviate dal Governo Draghi e del decreto Lavoro del 1° maggio, i lavoratori dipendenti con redditi fino a 25mila euro lordi hanno uno sconto contributivo del 7%, che scende al 6% nella fascia 25-35mila euro. L'ipotesi di far tramontare l'agevolazione a gennaio, che si tradurrebbe in un taglio in busta dai 50 ai 100 euro mensili a seconda della fascia di reddito, è impercorribile sul piano politico e su quello pratico, dopo la lunga corsa dei prezzi che fatica a normalizzarsi. Ma la replica richiede intorno ai 9 miliardi, al netto degli effetti fiscali. Condizione analoga anche se meno imponente nelle dimensioni è quella dell'aliquota al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro e dei fringe benefit esentasse, anche loro fino a 3mila euro: su entrambi le ipotesi della vigilia oscillano fra una proroga e un rafforzamento delle misure, in un orizzonte che contempla un impegno da 1-2 miliardi (Il Sole 24 Ore del 18 luglio). Cifra simile circonda il lavoro sull'ennesimo ponte previdenziale (quota 103 scade a fine anno) nella lunga attesa di una riforma delle pensioni perennemente ricacciata fra le ambizioni futuribili dai suoi costi proibitivi.
Sanità e Pa.
Con il rinvio a settembre dell'intesa per il contratto dei medici, la sanità evita in extremis il taglio che avrebbe portato la spesa dai 136 miliardi di quest'anno ai 132,7 del prossimo. Ma si tratta solo di un effetto contabile, perché lo slittamento della firma sposta al 2024 l'entrata in vigore del contratto, che riguarda il 2019/21, e quindi gli oltre 2 miliardi di costi che produce. Per ripianare i conti mentre si moltiplicano gli allarmi regionali sui bilanci, il ministero della Salute chiede 4 miliardi.
Pressing analogo arriva dalla Funzione pubblica, da cui i 3,2 milioni di dipendenti della Pa si aspettano almeno un segnale per l'avvio della macchina contrattuale 2022/24, ferma mentre l'inflazione ha colpito duro i salari reali. Segnale che avrebbe bisogno almeno di 3-4 miliardi, per gettare le basi di un rinnovo che si prospetta molto più caro (il recupero integrale dell'inflazione del periodo vale 32 miliardi): la sola conferma dell'una tantum dell'1,5% dello stipendio istituita per quest'anno costerebbe invece poco più di un miliardo al netto degli effetti fiscali.
La riforma fiscale.
In un elenco del genere rischia di cadere dal treno della manovra il Fisco. Con l'approvazione della riforma, i programmi prevederebbero ora l'ennesimo "primo modulo", con cui ridurre da quattro a tre le aliquote accorpando i primi due scaglioni, richiamato dal viceministro alle Finanze Maurizio Leo anche venerdì scorso in occasione del voto finale della delega alla Camera: ma il costo per far salire da 15mila a 28mila euro lordi annui la soglia di reddito per la tassazione al 23% oscilla fra i tre e i quattro miliardi. Da trovare.
E poi c'è il Ponte.
Il conto della manovra si allunga poi con lo stanziamento che chiede il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, per avviare il Ponte sullo Stretto. Il costo preventivato è di 13 miliardi, e per partire davvero ne servirebbero almeno 1-2 già dal prossimo anno.
Le misure principali e il costo in miliardi
SPESE OBBLIGATORIE
Le «politiche invariate»
Ogni legge di bilancio deve trovare i fondi per le cosiddette «politiche invariate», cioè quel ventaglio di spese obbligatorie che va dai finanziamenti per le missioni internazionali all'indennità di vacanza contrattuale nella Pa. La Corte dei conti le calcola in 6 miliardi
BUSTE PAGA
Il cuneo fiscale.
Fino a dicembre per i dipendenti con redditi fino a 35mila euro lordi all'anno è in vigore il taglio al cuneo fiscale nella forma rafforzata dal decreto Lavoro di maggio. Una replica nel 2024, senza la quale ci sarebbe un taglio secco in busta fra i 50 e i 100 euro, costa 9 miliardi
LAVORO
Fringe benefit e premi
In attesa di replica per l'anno prossimo ci sono poi le tassazioni agevolate che applicano l'aliquota al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro e arrivano alla detassazione integrale nel caso dei fringe benefit sempre fino a 3mila euro. Per la proroga servono 1-2 miliardi
PUBBLICO IMPIEGO
I contratti della Pa
Il ministro per la Pa Paolo Zangrillo ha posto come priorità l'avvio dei finanziamenti dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, perché le intese attuali sono scadute nel 2021. Per partire servono almeno 2-4 miliardi, che sono solo una quota del costo totale
SALUTE
Il fondo sanitario
Nei tendenziali dell'ultimo Def la spesa sanitaria scende dai 136 miliardi di quest'anno ai 132,7 del prossimo. Lo slittamento del contratto dei medici attenua questo effetto, ma la sostanza non cambia. Il ministro della Salute Orazio Schillaci chiede un rifinanziamento da 4 miliardi
ENTI LOCALI
Comuni e Province
Tra i dossier della manovra c'è il rifinanziamento delle Province, interessate dal progetto di ritorno all'elezione diretta ma oggi spesso in crisi finanziaria. La richiesta è di anticipare i 450 milioni aggiuntivi previsti per i prossimi anni, mentre ai Comuni serve la replica del fondo per gli enti in crisi
RIFORMA FISCALE
Il taglio all'Irpef
Dopo l'approvazione definitiva della delega fiscale il Governo punta a intervenire sull'Irpef con l'accorpamento dei primi due scaglioni. Ma per far salire a 28mila euro lordi annui l'aliquota del 23% oggi applicata fino a 15mila euro servono fra i 3 e i 4 miliardi
INFRASTRUTTURE
Il Ponte sullo Stretto
Il vicepremier e ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini ha indicato a più riprese l'esigenza di avviare dal prossimo anno i finanziamenti per il Ponte sullo Stretto dopo l'approvazione del Dl.
Il costo totale è di 13 miliardi, per iniziare ne servono almeno 1-2. 









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