GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIAIn pubblicazione il nuovo numero diNuove IpotesiÈ in pubblicazione, nell'edicolavirtuale del web, la rivista «Agrigento: Nuove Ipotesi»,consultabile sul sito www.provincia.agrigento.it In questo numerooltre agli articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale cheriguardano i rapporti con i cittadini-utenti e le attività dell'Entegiodato dal commissario Benito Infurnari è pubblicato un reportagesulla progettazione della S.S. i8g Agrigento Palermo per il tratto daAgrigento a San Giovanni Gemini e un articolo sulla mostra deglistrumenti del gabinetto di meteorologia e astronomia messi adisposizione da Brunelleschi di Agrigento. L'edizione della rivistaè realizzata, interamente, dallo Staff giornalistico dell'UfficioStampa della Ex Provincia Regionale che si occupa delle attività diinformazione.
TRIBUNALE. Aveva denunciato unteste, l'imprenditore Vincenzo Vecchio, per un tentativo diestorsione. Il pm ritiene che era un modo per cercare di inquinare leprove.TENTATA CORRUZIONE GIUDIZIARIA,INDAGATO D'ORSI.Il costruttore: «Gli ho realizzatola villa, doveva darmi ancora 60mila euro. Ho mentito con ifinanzieri, mi disse lui di farlo»L'ex presidente della ProvinciaEugenio D'Orsi aveva denunciato un testimone e un amico comune pertentata estorsione. «L'imprenditore Vincenzo Vecchio - avevascritto D'Orsi nella quercia presentata ai carabinieri - voleva unposto di lavoro per lui e per il figlio. Mi fece sapere attraversoAngelo Tedesco, un impiegato di una scuola di Licata con cui holavorato in passato, che se nonio assecondavo avrebbe ritrattato inaula le dichiarazioni precedenti». La Procura non gli ha creduto eli ha messi tutti sotto inchiesta con l'accusa di tentatacorruzione in atti giudiziari, La circostanza, in parte, era emersatre settimane fa, durante la precedente udienza. A ufficializzarla,ieri mattina in aula, è stato il procuratore aggiunto Ignazio Fonzoche rappresenta l'accusa insieme al pm
Carlo Cinque. «Il procedimento non piùa carico di ignoti ma abbiamo iscritto tutti nel registro degliindagati per l'ipotesi di tentata corruzione in atti giudiziari».Vecchio, infatti, che era venuto già all'udienza precedente hanominato un difensore (l'avvocato Ignazio Valenza) che lo haassistito durante l'interrogatorio. La sua audizione è stata unautentica battaglia fra accusa e difesa. A tratti dai toni moltoduri. Il presidente del collegio Giuseppe Melisenda Giambertoni hadovuto sospendere l'udienza dopo un violento diverbio fra Fonzo el'avvocato Daniela Posante difensore di D'Orsi insieme al collegaGiuseppe Scozzai. L'udienza è poi ripresa dopo qualche minuto e un chiarimento, davanti ai giudici, nella camera di consiglio. Alcentro della questione un'ipotesi di concussione a carico di D'Orsiche avrebbe abusato del suo ruolo istituzionale per commissionare deilavori all'imprenditore edile Vincenzo Vecchio e non pagarlo "Mipagò quanto mi doveva con dieci assegni circolari di mille eurociascuno", disse durante il primo interrogatorio. Poi, quando fuchiamato per la seconda volta dopo la sostituzione di un giudice, lamarcia indietro: «Gli ho costruito quasi tutta la villa, dovevadarmi ancora 60mila euro. Ho mentito con i finanzieri e poi inudienza perché mi disse D'Orsi di farlo». L'ex presidente, cheha pure chiesto di parlare dopo l'audizione di Vecchio, sostieneinvece che l'imprenditore voleva estorcergli un posto di lavoro perlui e per il figlio e che la ritrattazione sarebbe una rappresaglia.Vecchio ha raccontato anche che dopo la convocazionedella Finanza, durante le indagini, D'Orsi gli suggerì la falsaversione dei fatti da riferire durante l'interrogatorio. «Ci siamovisti a casa sua a Palma». Immediata la replica dei suoi legali.«Nella lettera di convocazione della Finanza non c'era Scrittol'oggetto e non poteva saperlo prima». D'Orsi aggiunge: «Dal2007 non vivo più a Palma, come può essere credibile una personache ha ammesso di avere sempre mentito?". Il 7 luglio tocca aTedesco il presunto intermediario che la Procura ha chiesto diascoltare in aula (GECA)
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CROCETTA«CHI NON VIVE DA DENTRO LE QUESTIONI, FA PROPOSTE SGANCIATE DALLAREALTA»Faraone: posto fisso? I precarilavorino dai privatiIl responsabile del Welfare nel Pd:"Basta con gli stipendifici, un bacino unico con Pip, Lsu eforestali da riqualificare"Giacinto Pipitone «Stop a finte o impossibilistabilizzazioni. Apriamo il mercato dei servizi pubblici ai privati eincentiviamo il trasferimento dei precari nelle aziende»: è laproposta di Davide Faraone, unico componente siciliano nellasegreteria nazionale del Pd. Una proposta che punta a rompere ilmodello storico di gestione di contrattisti, forestali e Lsu ma chenon trova sponde in Crocetta.
Faraone ha un disegno di legge a cuista lavorando l'assessore regionale, Giuseppe Bruno. La scintilla,in pura chiave renziana, è la constatazione che fino a ora lostipendificio ha prevalso sull'idea di lavoro vero. Sono statechieste deroghe al patto di stabilità per stabilizzazioni annunciatesenza straccio di piano industriale»,
Faraone passa in rassegna i casi di Lsu(20 mila), Gesip (1.800) e Pip (3.200) di Palermo, forestali dellaRegione (26 mila): per via della proliferazione di questi precari siè impedita la crescita di iniziative economiche sane nei settori diriferimento. E questo ha
impedito a sua volta la creazione dilavoro vero.
Fatta questa premessa ecco il piano deirenziani «Bisognerebbe interrompere i rapporti di lavoro dei precaricon le strutture in cui oggi sono impiegati ma che non sono più ingrado di poterne mantenere l'occupazione. Rotto questo legame iprecari dovrebbero confluire in un unico bacino che
chiameremo Agenzia regionale perl'equità sociale e la promozione del lavoro. Questa Agenzia prosegueFaraone assicurerà ai precari che non superino certe condizioni dipatrimonio
di stipendio il diritto a ricevere un"reddito minimo", indipendentemente da qualsiasi prestazione dilavoro.
L'Agenzia dovrà inoltre promuovere laformazione professionale dei precari per favorirne il reinserimentonel mercato del lavoro. I precari degli enti locali costano ogni annocirca 300milioni.I 3,200 Pip sono arrivati a costare36 milioniall'anno ma da quest'anno si scenderà a 24. Per i forestali siinvestono circa 250 milioni. E tutto ciò senza considerare itrasferimenti alle società partecipate per il costo di un personale(circa 7 mila addetti) che ora rischia di essere paracadutatonell'orbita della Regione. Un quadro che suggerisce a Faraone diimpiegare diversamente questi fondi pubblici. Il reddito minimoerogato dall'Agenzia può anche essere inferiore all'attualestipendio Ma è finalizzato alla trasformazione del lavoro precarioin lavoro vero e produttivo. In ogni caso i posti dei precariscompariranno a breve perchè il sistema pubblico non reggerà alungo. E il motivo per
cui già non vengono pagati glistipendi in molte realtà.
Faraone pensa allora a «un meccanismoa tutela decrescente per un arco temporale variabile in relazioneall'età dei soggetti. Ci sarà un periodo nel quale vieneassicurato un reddito minimo e
copertura contributiva al termine delperiodo di fruizione del trattamento di disoccupazione ed un periodoulteriore di solo trattamento minimo di sostegno al reddito»
Creata questa Agenzia Faraone pensa diaprire ai privati tramite bandi il mercato dei servizi in cui eranoimpiegati i precari. Le aziende che si aggiudicheranno i bandidovranno poi reclutate il personale dall'Agenzia sfruttando incentivie defiscalizzazione. Il personale che rifiuta per tre volte
un posto di lavoro (anche diverso daquello che ha avuto fino a ora) perderà anche la tuteladell'Agenzia.
I renziani incalzano così il governoCrocetta però frena e mostra disappunto per le incursioni deipartiti nella vita amministrativa, il presidente ricorda che «l'ideadi inserire i precari nel
mondo imprenditoriale è già stataavanzata dalla giunta e abbiamo provato a realizzarla con articolidella Finanziaria che però sono stati ingiustamente impugnati.Crocetta si dice anche scettico sul fatto che la Regione si occupi diGesip e Pip perchè significherebbe che il Comune di Palermo scaricai suoi problemi su di noi. E anche sulle partecipate Crocettaassicura che la giunta sta portando avanti un piano di riordino cheriguarderà anche il personale. Crocetta si mostra ancora piùindispettito per il modo con cui la proposta è arrivata. I problemiamministrativi si affrontano con studi e leggi e sono diversi daiproblemi politici. Evidentemente chi non vive da dentro le
questioni si limita a proporresoluzioni che restano sganciate dalla realtà.
LA SICILIA
Tentata corruzione in attigiudiziari tre nuovi indagati
C'è una svolta nell'indagineparallela della Procura scaturita giorni fa da una denunciadell'imputato...
FRANCESCO DI MARE
Un teste «trasformatosi in imputato direato connesso che dice di avere detto il falso due volte, prima aifinanzieri, poi al Tribunale tre iscritti sul registro degli indagatiper tentata corruzione in atti giudiziari, tra i quali l'imputatoEugenio D'Orsi, il teste divenuto coimputato Vincenzo Vecchio e illicatese Angelo Tedesco.
Non poteva essere più scoppiettante diquanto non lo sia stata l'udienza del
processo all'ex presidente dellaProvincia Eugenio D'Orsi, imputato di peculato, abuso d'ufficio,concussione dinanzi al primo collegio penale del Tribunale,presidente Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Genna e Contini.Protagonista assoluto dell'udienza è stato Vincenzo Vecchio, coluiil quale lavorò alla prima parte della costruzione della villa diD'Orsi a Montaperto e che, a suo dire, non fu pagato completamentedall'allora presidente della provincia. O almeno così pare. L'uomoinfatti è comparso assistito dall'avvocato Ignazio Valenza, inquanto coimputato dopo le dichiarazioni ritenute mendaci fornitenelle precedenti udienze. E non solo. Dinanzi al collegio, lo stessoVecchio ha dichiarato di avere mentito una prima volta dinanzi laGuardia di Finanza di Licata il 25 agosto del 2011. «IncontraiD'Orsi a mi disse di dire che avevo ricevuto 10 mila euro e cosìho fatto-, L'udienza è stato un susseguirsi di colpi di scena, congli avvocati difensori dell'imputato, Daniela Posante e GiuseppeScozzari che hanno lavorato ai fianchi il teste-coimputato, cercandodi farne emergere la mendacità, «Sono andato da D'Orsi perché laGuardia di Finanza mi voleva sentire, ma senza comunicarmi il perchèvolesse sentirmi. Volevo fargli un favore. Andai a casa sua a Palma,in piazza. Mi disse che si sarebbe impegnato a trovare un posto dilavoro in qualche ditta a me e a mio figlio-. Vecchio ha dichiaratodi avere detto il falso anche dinanzi al Tribunale quando disse diavere ricevuto da D'Orsi l'intero pagamento del lavoro svolto.Durante l'escussione il coimputato ha bevuto un litro d'acqua indue bottigliette da mezzo litro e non solo per il caldo in aula. Latensione si tagliava a fette, tanto che tra il pubblico ministeroIgnazio Fonzo e l'avvocato Posante sono volati reciproci attacchisu come impostare domande e risposte, tanto che un visibilmenteinfastidito presidente Melisenda Giambertoni ha sospeso l'udienzaper 5 minuti. Placati i bollori in aula, Vecchio è tornato a esseretorchiato dalle parti. A questo punto lo stesso procuratore aggiuntoha reso noto come lo stesso Vecchio, ma
anche D'Orsi e Angelo Tedesco sianostati iscritti sul registro degli indagati per ipotesi di reato ditentata corruzione in atti giudiziari. Tutto è nato dalla denunciapresentata dallo stesso D'Orsi circa
un presunto tentativo di corruzione cheavrebbe subito primo dell'udienza del 14 maggio scorso da Vecchio,attraverso un intermediario. L'indagine fu aperta a Carico diignoti, ma evidentemente negli ultimi giorni la Procura ritiene cisiano elementi a carico di persone note. Sempre il pm ha chiesto eottenuto che all'udienza del 7 luglio venga citato come
coimputato di reato connesso AngeloTedesco. l'applicato della scuola di Lirata che fece conoscereD'Orsi e Vecchio.
Al termine l'ex presidente dellaProvincia ha chiesto la parola per fornire spontanee dichiarazioni.«Intanto non abito a Palma dal 2007 è quindi falso che io lo abbiaricevuto a Palma. Tedesco mi ha presentato Vecchio che io nonconoscevo. Me lo ha presentato come un disperato bisognoso dilavorare e per carità umana l'ho fatto lavorare. Ma non ha maifatto quello che dice di aver fatto nella mia proprietà. Non èvero che ho venduto una casa a San Leone per pagare lui, l'hovenduta per acquistare i terreni. Per tre mesi di lavoro ho speso93mila euro. La ditta che mi ha messo le cisterne per l'acqua èvenuta l'altro giorno a scuola a chiedermi i soldi per il lavorosvolto. Soldi che avevo dato a Vecchio.
Agrigentoflash
L'EX PRESIDENTEDELLA PROVINCIA D'ORSI INDAGATO PER TENTATA CORRUZIONE
Si arricchisce di unnuovo capitolo il processo a carico dell'ex presidente dellaProvincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, già accusato diabuso d'ufficio, peculato, concussione ed altro. Ora èufficialmente indagato anche del reato di tentata corruzione in attigiudiziari. A comunicarglielo formalmente è stato nell'ultimaudienza il procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo.
La nuova accusa era statagià anticipata il 26 maggio scorso, quando un testimone,l'imprenditore licatese Vincenzo Vecchio, ha cambiato totalmenteversione, rispetto a quanto rese nella fase delle indaginipreliminari al Pubblico ministero. L'uomo, ha svolto dei lavorinella villa di Montaperto del presidente D'Orsi e interrogato il 27maggio di un anno fa, dichiarò "il presidente D'Orsi ha pagatoil lavoro che io ho svolto". Ma poi ha cambiato radicalmenteversione: "Non confermo quelle dichiarazioni - ha dettol'imprenditore licatese - D'Orsi non mi ha pagato mi deve ancora60 - 70 mila euro. Ad oggi mi ha dato un acconto di 10 mila euro".
Tutta la storia ha unretroscena: nell'immediata vicinanza di una udienza del processo acarico dell'ex presidente della Provincia D'Orsi, quest'ultimo,come ha già raccontato in aula l'avvocato Giuseppe Scozzari, altrodifensore di fiducia, ha denunciato l'imprenditore Vecchio perchévoleva un posto di lavoro per uno dei suoi due figli perché, in casocontrario avrebbe ritrattato in Tribunale. E la Procura, debitamentee con riservatezza ha svolto le indagini del caso, giungendo allaconclusione che sarebbe stato posto in essere un tentativo dicorruzione in atti giudiziari.
Gli indagati adesso sonoD'Orsi, Vecchio e Angelo Tedesco un collaboratore di segreteria diuna scuola licatese, che avrebbe svolto un ruolo di collegamento traD'Orsi e Vecchio. Proprio quest'ultimo sarà interrogato allaripresa del processo, ossia il prossimo 7 luglio. D'Orsi, dopol'interrogatorio dell'imprenditore Vecchio ha reso dichiarazionispontanee negando ogni addebito.
Sicilia24h
PUBBLICATO SUL SITODELL'ENTE IL NUOVO NUMERO DI "AGRIGENTO NUOVE IPOTESI"
E' in uscita,nell'edicola virtuale del web, "Agrigento: Nuove Ipotesi", larivista periodica edita della Provincia Regionale di Agrigento sulsito della Provincia Regionale www.provincia.agrigento.it. E'possibile consultare il nuovo numero cliccando sul link dedicatonella home page.In questo numero oltreagli articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale cheriguardano i rapporti con i cittadini-utenti e le attività dell'Enteè pubblicato un reportage sulla progettazione della S.S. 189Agrigento - Palermo per il tratto da Agrigento a San GiovanniGemini e un articolo sulla mostra degli strumenti del gabinetto dimeteorologia e astronomia messi a disposizione dal Brunelleschi diAgrigento.
L'edizione dellarivista è realizzata, interamente, dallo Staff giornalisticodell'Ufficio Stampa della Provincia Regionale, la strutturaall'interno della Provincia Regionale che si occupa delle attivitàdi informazione.
La versione digitale delperiodico, in formato pdf, consente al lettore di "sfogliare"virtualmente la rivista anche comodamente dal proprio p.c., tablet osmartphone.
"Agrigento: NuoveIpotesi", è l'unica rivista nell'Agrigentino e tra le poche inSicilia edita da una amministrazione pubblica. Tra le testatesiciliane è, anche, una delle più longeve del panorama editoriale.
Agrigentoweb
D'Orsi denunciateste ma finisce sotto inchiesta per tentata corruzione in attigiudiziari
L'ex presidente dellaProvincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, sotto processoper abuso d'ufficio, peculato, concussione e truffa, finisce sottoinchiesta anche per tentata corruzione in atti giudiziari. Lo harivelato oggi in aula, dopo averlo fatto intuire all'udienzaprecedente, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.
Tutto parte da unadenuncia dello stesso D'Orsi che qualche ora prima che iniziasseuna delle precedenti udienze del processo a suo carico, era andatodai carabinieri con una denuncia scritta.
Due pagine con cuispiegava che l'imprenditore Vincenzo Vecchio "voleva un posto dilavoro per lui e per il figlio, in caso contrario avrebbe ritrattatola deposizione". Vecchio, indicato come vittima di concussione diD'Orsi, un anno prima aveva detto di avere eseguito dei lavoriedili con la sua ditta nella villa di Montaperto e di essere statopagato con 10 mila euro.
agrigentoTG24
L'EX PRESIDENTEDELLA PROVINCIA D'ORSI INDAGATO PER TENTATA CORRUZIONE
Si arricchisce di unnuovo capitolo il processo a carico dell'ex presidente dellaProvincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, già accusato diabuso d'ufficio, peculato, concussione ed altro. Ora èufficialmente indagato anche del reato di tentata corruzione in attigiudiziari. A comunicarglielo formalmente è stato nell'ultimaudienza il procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo.
La nuova accusa era statagià anticipata il 26 maggio scorso, quando un testimone,l'imprenditore licatese Vincenzo Vecchio, ha cambiato totalmenteversione, rispetto a quanto rese nella fase delle indaginipreliminari al Pubblico ministero. L'uomo, ha svolto dei lavorinella villa di Montaperto del presidente D'Orsi e interrogato il 27maggio di un anno fa, dichiarò "il presidente D'Orsi ha pagatoil lavoro che io ho svolto". Ma poi ha cambiato radicalmenteversione: "Non confermo quelle dichiarazioni - ha dettol'imprenditore licatese - D'Orsi non mi ha pagato mi deve ancora60 - 70 mila euro. Ad oggi mi ha dato un acconto di 10 mila euro".
Tutta la storia ha unretroscena: nell'immediata vicinanza di una udienza del processo acarico dell'ex presidente della Provincia D'Orsi, quest'ultimo,come ha già raccontato in aula l'avvocato Giuseppe Scozzari, altrodifensore di fiducia, ha denunciato l'imprenditore Vecchio perchévoleva un posto di lavoro per uno dei suoi due figli perché, in casocontrario avrebbe ritrattato in Tribunale. E la Procura, debitamentee con riservatezza ha svolto le indagini del caso, giungendo allaconclusione che sarebbe stato posto in essere un tentativo dicorruzione in atti giudiziari.
Gli indagati adesso sonoD'Orsi, Vecchio e Angelo Tedesco un collaboratore di segreteria diuna scuola licatese, che avrebbe svolto un ruolo di collegamento traD'Orsi e Vecchio. Proprio quest'ultimo sarà interrogato allaripresa del processo, ossia il prossimo 7 luglio. D'Orsi, dopol'interrogatorio dell'imprenditore Vecchio ha reso dichiarazionispontanee negando ogni addebito.