siciliacronaca.it
Il
primo passo verso la gestione pubblica dell'acqua nell'Agrigentino
è stato fatto.
Tutti i 43 sindaci, come vi avevamo
preannunciato, martedì 12 aprile si sono riuniti nella sede
dell'IRSAP (ex consorzio ASI) della zona industriale di Agrigento
ed hanno ufficialmente costituito il nuovo soggetto gestore che
sostituirà l'ATO
La nuova ATI (Assemblea Territoriale
Idrica), prevista dalla legge regionale n. 19 del 2015, il cui
statuto prevede delle importanti novità, adesso dovrà subito
mettersi a lavoro, per cambiare radicalmente le modalità di gestione
di un servizio idrico integrato che, nell'Agrigentino, è finito
nel mirino degli uffici giudiziari di Agrigento, Sciacca e Palermo.
Adesso l'ATI, di cui fanno parte
tutti e 43 i comuni agrigentini, dovrà necessariamente raccordarsi
con i magistrati che stanno conducendo le numerose indagini a carico
di Girgenti Acque, la spa che gestisce i servizi idrici e fognari
agrigentini in 27 comuni.
8 anni di gestione illegale ha infatti
fin qui prodotto un centinaio di milioni di euro di debiti,
accumulati da un'azienda tirata in ballo per una serie interminabile
di reati che svariano dalla truffa, alla frode nella fornitura di
pubblici servizi, al disastro ambientale, sino ad ipotizzare anche
delle pesanti infiltrazioni mafiose.
Si tratta, come è noto, di inchieste,
tutte quante ancora in corso, che hanno portato, tra l'altro, al
sequestro giudiziario per ora, si fa per dire, solo dei depuratori di
Ribera, Agrigento, Licata, Favara, Cattolica Eraclea, Montallegro.
Sono impianti il cui cattivo od inesistente funzionamento ha
provocato l'inquinamento a tappeto di un intero territorio,
compresi torrenti, falde acquifere e tutto il litorale agrigentino.
Poi c'è da verificare la curiosa
storia delle migliaia di contatori idrici, ritenuti taroccati,
comprati per una manciata di soldi in Cina, omologati stranamente in
Francia, ed installati agli utenti del servizio a carissimo
prezzo.
Ma
la lista dei procedimenti giudiziari a carico di Girgenti Acque, non
finisce qui. E' stata rilanciata dai media in questi giorni una
notizia che, per la verità, avevamo pubblicato per primi noi
di Sicilia
Cronaca e
cioè che l'INPS, attraverso un accertamento della Guardia di
Finanza, ha fatto notificare presso gli uffici di Girgenti Acque,
delle cartelle esattoriali, contestando 5 milioni di euro di evasione
contributiva. Mentre la Procura Distrettuale Antimafia di Palermo sta
effettuando delle accurate indagini per accertare l'esistenza di
eventuali infiltrazioni mafiose riguardo alle assunzioni degli oltre
400 dipendenti reclutati, in molti casi, in cambio di favori, non
sempre leciti, assicurati da politici e pubblici funzuinari.
Ora è arrivato finalmente il momento
di non far gravare sui cittadini dei comuni agrigentini il peso delle
gravissime inadempienze finora contestate a Girgenti Acque solo dalle
Autorità Giudiziarie. Ed è proprio a causa delle illegalià
contestate a Giorgenti Acque dalla Magistratura che gli importi delle
tariffe idriche, nell'Agrigentino, sono almeno il quadruplo
rispetto alla media nazionale, a fronte di servizi assolutamente
pessimi.
Il nuovo soggetto responsabile per la
gestione dei servizi idrici e fognari, adesso, dovrà
necessariamente prendere atto, ahimé, anche dell omissioni da
parte delle Autorità preposte al controllo di gestione, a partire
dalla Regione Siciliana, con i suoi commissari, per finire anche ai
dirigenti amministrativi in servizio presso l'ATO idrico di
Agrigento.
Cosa hanno fatto in questi anni tutti
quanti gli organi di controllo gestionale ed amministrativo
mentre i cittadini agrigentini venivano brutalmente ed illegalmente
tartassati?
Poi c'è da affrontare il capitolo
della captazione e distribuzione dell'acqua fin qui comprata da
Sicilacque, quando nei monti Sicani, da Santo Stefano a Camarata c'è
un bacino imbrifero e delle purissime sorgenti che potrebbero
garantire svariate centinaia di litri al secondo di acqua minerale
naturale.
Ed invece la Regione Sicilia quella
preziosissima acqua l'ha scippata ai legittimi titolari, cioè i
comuni ed i cittadini agrigentini, per regalarla alla multinazionale
Nestlè che la imbottiglia col marchio ACQUA VERA SANTA ROSALIA,
mentre alle centinaia di migliaia di utenti del servizio idrico
Girgenti Acque fa arrivare nelle case un liquido pieno di sabbia ed
anche di melma che di potabile ha ben poco.
Stranamente, comunque, alla riunione di
martedì 12 aprile, era assente il commissario regionale che ha fin
qui gestito l'ormai ex ATO idrico. Questa brillante assenza della
Regione, vuole forse rappresentare un ulteriore sconfessione da parte
della Regione che finora è rimasta inerme ad assistere che una
società, Girgenti Acque, commettesse, impunemente per anni, ai danni
dei cittadini agrigentini, una caterva di azioni illegali.
Sono stati così il sindaco di
Racalmuto, Emilio Messana, ma anche quello di Bivona, l'On.
Giovanni Panepinto, assieme a quello di Csteltermini, Nuccio Sapia,
che hanno illustrato quanto concordato con tutti gli altri loro
colleghi e che poi si è tramutato in atti ufficiali, con
l'approvazione dello statuto e dell'atto costitutivo della nuova
società d'ambito.
Statuto che, tra l'altro, prevede il
diritto inalienabile di ogni cittadino ad una dotazione idrica
giornaliera di 50 litri a persona, anche in caso di morosità.
Mentre in un ordine del giorno,
approvato così come lo statuto della nuova ATI, all'unanimità, si
è stabilito di sollecitare il Presidente della Regione, Rosario
Crocetta, ad attivarsi nel nominare, così come previsto dalla già
citata legge regionale 19/2015, un suo componente che farà parte
commissione che valuterà tutte quante le inadempienze amministrative
e gestionali di Girgenti Acque, alla luce anche delle numerose
indagini giudiziarie, grazie alle quali si è potuto porre un argine
ad una gestione assolutamente fuori controllo e palesemente illegale.
Gds.it
AMBITO TERRITORIALE IDRICO
Acqua, gestione ai comuni: si insedia
l'Ati ad Agrigento
AGRIGENTO. L'Ati,
ossia l'ambito territoriale idrico, si è insediato. Ed ha già il
suo statuto. I sindaci dell'Agrigentino, come prima mossa, hanno
approvato tre determinati punti. Chiedono, ufficialmente, al
presidente della Regione, Rosario Crocetta, di nominare la
commissione tecnica «per valutare le eventuali inadempienze nella
gestione del servizio idrico integrato dove è operativo».
Chiedono, sempre a Crocetta, d'avviare
il procedimento che porti al recesso dalla convenzione con
Siciliacque della Regione Siciliana «perché - ha spiegato il
sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, illustrando all'assemblea dei
colleghi sindaci i punti posti all'ordine del giorno - il costo
dell'acqua è esagerato».
E
chiedono, questa volta a Girgenti Acque - che attualmente gestisce il
servizio idrico in 27 Comuni dell'Agrigentino -, di avviare, a
campione, una verifica sui contatori idrici già installati nei vari
Comuni.
Sicilia24h
Strade provinciali, ulteriori
indagini geognostiche eseguite su SP 17 e SP 34.
Si sono concluse le indagini
geognostiche lungo la SP 17 Raffadali-Siculiana e la SP 34 Bivio
Tamburello-Bivona, entrambe interessate da dissesti del manto
stradale e alcune frane che hanno costretto il Settore Infrastrutture
Stradali, nel caso della SP 34, alla chiusura dell'intera tratta. I
sondaggi chiudono il ciclo di interventi propedeutici sulle strade
provinciali iniziati alla fine del 2015 ed eseguiti dall'impresa
Ionica Sondaggi di Melilli, aggiudicataria del relativo appalto. Il
progetto è stato redatto dai geologi del Libero Consorzio Comunale
Antonio Bunone e Roberto Bonfiglio, e ha riguardato, oltre alla SP 17
e alla SP 34, anche le Strade Provinciali n. 24A Cammarata-Stazione,
n. 26B S.Giovanni Gemini-SS 189, NC 25 Mussomeli-S.Giovanni Gemini SS
189 e n. 37 S. Carlo-Caltabellotta (l'iter di approvazione del
progetto esecutivo di quest'ultima strada è ancora in corso per
gli adempimenti conseguenti alla recente conferenza di servizi).
Oltre ai sondaggi veri e propri, sono
state eseguite le prove sismiche MASW (acronimo di Multichannel
Analysis Surface Waves) finalizzate alla verifica della stabilità
dei terreni su cui sorgono opere e manufatti in caso di terremoti.
Sondaggi e prove MASW sono prove di laboratorio propedeutiche ai
progetti di ripristino delle strade provinciali ed ex consortili e
regionali attualmente chiuse al transito.
Dunque, nonostante la difficile
situazione economica dei Liberi Consorzi, non si ferma l'impegno
dell'ex Provincia Regionale di Agrigento per migliorare la
difficile situazione della rete viaria interna, che comprende non
solo le strade provinciali vere e proprie, ma anche le ex consortili,
ex regionali ed ex ESA sulle quali, in mancanza di finanziamenti, la
manutenzione ordinaria è quanto mai problematica, come testimoniato
dalla chiusura totale o parziale al traffico di oltre 40 strade di
competenza del Libero Consorzio a causa di frane, cedimenti di
carreggiata e deformazioni o dissesto del manto stradale. Si tratta
in ogni caso di strade importanti perché, oltre a rappresentare in
molti casi il collegamento obbligato tra i paesi dell'entroterra,
rivestono un ruolo fondamentale per l'economia delle numerose
aziende agrozootecniche del territorio.
Infoagrigento
Liberi Consorzi: somme dalla Regione
in arrivo, ma ancora non basta.
Dopo la riforma delle ex province,
adesso città metropolitane e liberi consorzi, è tempo di cercare di
far quadrare i bilanci di enti letteralmente devastati da anni di
commissariamenti ed immobilismo per via del troppo lungo periodo di
transizione, attualmente peraltro non ancora concluso.
La finanziaria 2016 della Regione, ha
destinato alle ex province 20 milioni di Euro ma solo per l'ordinario
in totale ai nuovi liberi consorzi servirebbero qualcosa come 180
milioni di Euro; stipendi e servizi essenziali sono appesi ad un
filo, con casse vuote e bilanci quasi dissestati.
Nella riunione tenuta a Palermo questo
lunedì tra l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei,
l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, ed i commissari
delle nove ex province, si è deciso per un esborso della regione di
50 milioni di Euro, utili per iniziare a colmare le enormi falle ma
certamente non sufficienti a risolvere i problemi.
Queste somme sono il frutto della
compensazione, da parte della Regione, per il mancato trasferimento a
comuni e province dei proventi della tassa sull'energia nell'anno
2012; occorrono però adesso almeno altri 130 o 150 milioni di Euro:
in tal senso, è in corso una trattativa con il governo centrale, a
cui la Regione potrà andare con in tasca un impegno di revisione
della spesa delle ex province e la riforma varata nelle scorse
settimane dall'ARS.
A proposito dei rapporti Roma -
Palermo, è rientrata la mini crisi del governo regionale dopo le
parole di Faraone (leader dei renziani siciliani) alla Leopolda
palermitana, in cui l'esponente del PD aveva espressamente detto di
doversi ricoverare con il TSO in ospedale in caso di nuovo sostegno a
Rosario Crocetta. In una nota di Palazzo d'Orleans, si fa presente
che proprio lunedì il presidente Crocetta ha incontrato i quattro
assessori renziani in giunta, da cui è arrivato l'impegno di
continuare fino a fine legislatura.
LA SICILIA
UNIVERSITÀ A RISCHIO
Sopravvivenza del Cupa il
commissario Barberi chiede di spostare il Cda.
Cupa, ancora un rinvio per salvare
tutto.
A chiedere uno spostamento a fine mese
de Cda e dell'Assemblea dei sindaci convocati per oggi ( e che
avevano come unici punti all'ordine del giorno la formalizzazione
del recesso del libero consorzio di Agrigento dalla compagine
societaria e la seguente liquidazione de Consorzio) è stato proprio
il commissario straordinario dell'ex Provincia, Roberto Barberi.
Questo perché, formalmente si at tende
di conoscere il destino della legge stralcio, segnatamente
all'articolo 19, che potrebbe dare qualche ulteriore speranza di
concretezza ad un percorso dentro l'università agrigentina del
Libero consorzio. Un segnale comunque estremamente positivo, che
dimostra quanto raccontato ieri dal nostro giornale, ovvero la
volontà del nuovo commissario — su mandato della Regione — di
garantire la sopravvivenza del Cupa. Ieri mattina, inoltre, anche la
Camera di Commercio ha formalizzato la propria partecipazione anche
per l'anno accademico in corso, più volte annunciata ma finora mai
messa "nero su bianco. Condizione essenziale, per l'ente camerale
- oggi ancora bloccato in un processo di riforma che sembra lungo e
complesso — era ed è ancora la permanenza del socio di
maggioranza, ovvero il Libero consorzio. Altro dato positivo, in
questo contesto, è che nessuno, ieri mattina, ha pronunciato la
parola "liquidazione", che pure era circolata in atti formali già
a fine settimana.
Trapela, inoltre, che il primo
cittadino di Agrigento, Lillo Firetto, insieme ai componenti del Cda
Di Maida e Minacori, avrebbe avuto già due incontri formali con il
rettore dell'università di Palermo, Fabio Micari, sulla
possibilità tante volte annunciata di rivisitare la convenzione sui
costi standard, riducendo il carico per il Cupa. A questo si
aggiungerà, per volontà della Regione una discussione nel merito
degli importi, in particolar modo sulle supplenze del personale
docente. Non solo, ma vi sono delle spinte "centripete" che
vorrebbero iniziare a guardare verso altri lidi, al tre università
regionali che possano fornire, magari, condizioni" migliori di
trattamento.
Quale sarà la linea lo si capirà
comunque già con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione,
atto impellente perché l'organo è ormai in scadenza, ma
subordinato evidente mente alla stabilità economica e societaria del
Consorzio universitario che comunque sembra lontana da venire.
Il caso comunque, pare abbia smosso le
acque su quella che è la situazione letteralmente emergenziale del
decentramento accademico Sicilia. Per questo, il presidente della 5a
commissione, Marcello Greco, ha annunciato la volontà della
commissione di predisporre una convocazione unica con tutte le
rappresentanze consortili siciliane.
G.SCH.
LIBERO CONSORZIO
Ultimati i test su condizioni di
importanti assi viari.
Si sono concluse le indagini
geognostiche lungo la SP 17 Raffadali-Siculiana e la SP 34 Bivio
Tamburello-Bivona, entrambe interessate da dissesti del manto
stradale e alcune frane che hanno costretto il Settore Infrastrutture
Stradali nel caso della SP 34, alla chiusura dell'intera tratta.
I sondaggi chiudono il ciclo di
interventi propedeutici sulle strade provinciali iniziati alla fine
del 2015 ed eseguiti dall'Impresa Ionica Sondaggi di Melilli. Il
progetto è stato redatto dai geologi del Libero Consorzio Comunale
Antonio Bunone e Roberto Bonfiglio e ha riguardato, oltre alla SP 17
e alla SP 34, anche le strade Provinciali n. 24A Cammarata Stazione,
n. 26B S. Giovanni Gemini SS 189, NC 25 Mussomeli-s.Giovanni Gemini
SS 189 e n. 37 S. Carlo.-Caltabellotta (l'iter di approvazione de
progetto esecutivo di quest'ultim strada è ancora in corso).
Dunque, nonostante la difficile situazione economica dei Liberi
Consorzi, non si ferma l'impegno dell'ex Provincia Regionale per
migliorare la difficile situazione della rete viaria interna, che
comprende non solo le strade provinciali vere e proprie, ma anche le
ex consortili, ex regionali e ex ESA sulle quali in mancanza di
finanziamenti, la manutenzione ordinaria è quanto mai problematica
come testimoniato dalla chiusura totale o parziale al traffico di
oltre i strade di competenza del Libero Consorzio a causa di frane,
cedimenti di carreggiata e deformazioni o dissesto del manto
stradale.
R.A.
ALLA RIUNIONE erano presenti 39
sindaci. Mancava solo il commissario barberi.
E' nata ad Agrigento la prima
Assemblea territoriale idrica.
Tra qualche nervosismo, tanti dubbi e
qualche certezza, la provincia dì Agrigento ha la propria Assemblea
territoriale idrica, forse una delle prime della Sicilia.
Ieri, come noto, scadeva il termine
imposto dalla Regione entro il quale si sarebbe dovuto provvedere
alla creazione degli organi che dovranno andare a sostituire gli
ambiti territoriali ottimali e dovranno affrontare il delicato tema
della gestione del servizio, Se il fronte dei sindaci, dopo anni di
strade separate (tra i "ribelli", "non ribelli" e "quasi
ribelli"), ha cercato di raggiungere per quanto possibile la
compattezza a tutti costi (sull'altare dell'unità — ha detto
il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola — abbiamo fatto passare
cose che potrebbero rendere illegittimo lo statuto in caso di
impugnativa"), in un paio di momenti il tavolo ha realmente
rischiato di saltare. Prima a causa di un emendamento che andava a
modificare i criteri di rappresentatività io seno all'Assemblea,
proposto da Agrigento e bocciato a maggioranza per ché consentirebbe
— ha detto Vito Ferrandelli, sindaco di Burgio — a soli 8 comuni
di comandare sugli altri. Secondo punto "caldissimo",
l'inserimento di un emendamento proposto dal sindaco di Bivona
Panepinto che, applicando la legge regionale, con sentiva ai comuni
per i quali era stata creata la "finestra" della gestione diretta
di proseguire la gestione singola e diretta senza alcuna preventiva
autorizzazione da parte dell'Ati. Punto rinviato dopo scontri al
"calor bianco" "anche perché — spiega Panepinto — si
tratta di aspetti comunque contemplati nello statuto e normati da una
legge regionale".
Sulla gestione, se pubblica o privata,
lo statuto è abbastanza possibilista: se tocca alle nuove Assemblee
decidere del futuro in tal senso, il criterio di partenza deve essere
quello della maggior Convenienza economica. Questo, tra l'altro,
partendo da un reinserimento in "rete" di tutte le risorse
idriche esistenti, che andranno mappate sia in entrata" che in
uscita" centrale, infatti, diventa comprendere dove va a finire
l'acqua.
L nell'aggiornai-si alla prossima
settimana ha inoltre approvato tre ordini del giorno con quali chiede
al presidente della Regione Siciliana di insediate la commissione
tecnica (prevista dalla legge per valutare eventuali inadempimenti
nella gestione del servizio idrico integrato, di avviare il
procedimento per il recesso dalla convenzione con Siciliacque o per
la sua rivisitazione in linea con i principi della legge regionale n,
19/2015 e chiede, infine a Girgenti Acque una verifica a campione in
contraddittorio con le amministrazioni comunali dei contatori idrici
installa ti nei diversi comuni Passaggio necessario dopo il sequestro
operato dalla Procura della Repubblica di Agrigento.
Tutto ciò, comunque, potrebbe bastare
fino ad un certo punto. E' infatti necessario, secondo gran parte
dei sindaci, provvedere a che la Regione porti dinnanzi alla Corte
costitu4ona- le l'impugnativa imposta dal Governo nazionale alla
legge 19 Di questo sì fa ranno carico, nelle prossime settima ne, i
deputati regionali.
G.SCH.
GIORNALE DI SICILIA
LIBERO CONSORZIO COMUNALE. È stato
annunciato che si sono concluse le indagini geognostiche eseguite in
alcune arterie, indispensabili per consentirne la riapertura.
STRADE PROVINCIALI, DECOLLA LA
MANUTENZIONE.
«Oltre ai sondaggi sono state
eseguite le verifiche anti-sismiche per verificare a stabilità di
numerose arterie territoriali».
Angelo Augusto
L'ex provincia regionale di agrigento
al lavoro per migliorare la viabilità intera. Ieri il Libero
consorzio comunale ha reso noto che "si sono concluse le indagini
geognostiche lungo la SP 17 Raffadali-Siculiana e la SP 34 Bivio
Tamburello-Bivona, entrambe interessate da dissesti del manto
stradale e alcune frane che hanno costretto il Settore Infrastrutture
Stradali, nel caso della SP 34, alla chiusura dell'intera tratta.
I sondaggi chiudono il ciclo di interventi propedeutici sulle strade
provinciali iniziati alla fine del 2015 ed eseguiti dall'Impresa
Ionica Sondaggi di Melilli, aggiudicataria del relativo appalto".
«Il progetto - si legge ancora nella
nota - è stato redatto dai geologi de Libero Consorzio Comunale
Antonio Bunone e Roberto Bonfiglio, e ha riguardato oltre alla SP 17
e alla SP 34, anche le Strade Provinciali n. 24A Cammarata-Stazione,
a 26B S.Giovanni Gemini-SS 189, NC 25 Mussomeli-S.Giovanni Gemini SS
189 e n. 37 S. Carlo-Caltabellotta (l'iter di approvazione del
progetto esecutivo di quest'ultima strada è ancora in corso per
gli adempimenti conseguenti alla recante conferenza di servizi)».Il
Libero consorzio ha poi reso noto che "Oltre ai sondaggi veri e
propri, sono state eseguite le prove sismiche MASW (acronimo di Multi
channel Analysis SurfaceWaves) finalizzate alla verifica della
stabilità dei terreni su cui sorgono opere e manufatti in caso di
terremoti. Sondaggi e prove MASW sono prove di laboratorio
propedeutiche ai progetti di ripristino delle strade provinciali ed
ex consortili e regionali attualmente chiuse al transito».
"Dunque nonostante la difficile
situazione economica dei Liberi consorzi, non si ferma l'impegno
dell'ex Provincia regionale di Agrigento - si conclude il
documento diffuso ieri - per migliorare la difficile situazione
della rete viaria interna, che comprende non solo le strade
provinciali vere e proprie, ma anche le ex consortili, ex regionali
ed ex ESA sulle quali, in mancanza di finanziamenti, la manutenzione
ordinaria è quanto mai problematica, come testimoniato dalla
chiusura totale o parziale al traffico di oltre 40 strade di
competenza del Libero consorzio a causa di frane, cedimenti di
carreggiata e deformazioni o dissesto del manto stradale.
"AMBITO TERRITORIALE IDRICO". I
sindaci dell'Agrigentino, come prima mossa, hanno approvato tre
determinati punti tante e richieste avanzate alla Regione.
ACQUA, GESTIONE AI COMUNI
SEDUTA D'INSEDIAMENTO.
L'Ati, ossia l'ambito territoriale
idrico si è insediato. Ed ha già il suo statuto. I sindaci
dell'Agrigentino, come prima mossa hanno approvato tre determinati
punti. Chiedono, ufficialmente, al presidente della Regione, Rosario
Crocetta, di nominare la commissione tecnica «per valutare le
eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato
dove è operativo. Chiedono, sempre a Crocetta, di avviare il
procedimento che porti al recesso dalla convenzione con Sicilìacque
della Regione siciliana per ché- ha spiegato il sindaco di
Racalmuto, Emilio Messana, illustrando all'assemblea dei colleghi
sindaci i punti posti all'ordine del giorno - il costo dell'acqua
è esagerato». E chiedono, questa volta a Girgenti Acque - che
attualmente gestisce il servizio idrico in 27 Comuni dell'
agrigentino - di avviare, a campione, una verifica sui contatori
Idrici già installati nei vari Comuni. Verifica da effettuare però
in contraddittorio con le amministrazioni comunali. La riunione di
ieri sera, svoltasi in un locale della zona Asi di Agrigento, è
stata presieduta - visto che il commissario era assente - dal sindaco
di Favara Rosario Manganella, mentre il vice è stato Nuccio Sapia
sindaco di Casteltermini. L'Assemblea dei sindaci tornerà a
riunirsi lunedì e certamente dovrebbe passare all'elezione del
presidente, del SUD vice e del comitato direttivo. Due, grossomodo, i
momenti di tensione registratisi durante l'assemblea di ieri: prima
sull'emendamento proposto dal Comune di Agrigento, per il quale era
naturalmente il sindaco Calogero Firetto, e poi sull'emendamento
proposto da Bivona. "L'assemblea dei sindaci si era già proposta
nelle precedenti riunioni di non creare in rappresentanza assembleare
che ripetesse il peso demografico dei Comuni - ha raccontato ieri
sera a margine dell'incontro, il sindaco di Racalmuto Emilio
Messana - Si voleva stare che pochi, grossi, Comuni egemonizzassero,
con la loro presenza o la loro assenza, il risultato degli atti
fondamentali. Si è studiato un criterio ponderato che tenesse conto
del peso demografico, ma riequilibrasse la presenza dei Comuni».
Agrigento aveva proposto, nel suo emendamento, un criterio ponderato
basato su un coefficente. Ma l'emendamento non è, appunto,
passato. Il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, Con il suo
emendamento, chiedeva che i Comuni che non hanno mai consegnato le
reti idriche a GirgentiAcque potessero continuare ad andare avanti,
senza necessariamente dover passare dall'Ati. Dopo un'ampia
discussione, lo stesso Panepinto to ha ritirato l'emendamento. Alla
fine della riunione, i sindaci erano soddisfatti. Sono passati, del
resto, i punti cardine della battaglia. Primo tra tutti la richiesta,
al presidente della Regione, per nominare ed insediare una
commissione tecnica che vada a valutare Le eventuali inadempienze
nella gestione del servizio idrico integrato. E dopo
aver chiesto d'avviare il
procedimento che porti al recesso, perché t'acqua che arriva ha un
costo troppo caro, dalla convenzione con Siciliacque, i sindaci che
hanno, di recente assistito agli sviluppi investigativi della guardia
di finanza e dunque sono a conoscenza del sequestro di una notevole
quantità di contatori idrici della Girgenti Acque hanno chiesto
alla società una verifica a campione, fatta in contraddittorio con
le amministrazioni comunali. ( C.R.)