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Rassegna stampa del 13 aprile 2016

siciliacronaca.it

Il primo passo verso la gestione pubblica dell'acqua nell'Agrigentino è stato fatto. Tutti i 43 sindaci, come vi avevamo preannunciato, martedì 12 aprile si sono riuniti nella sede dell'IRSAP (ex consorzio ASI) della zona industriale di Agrigento ed hanno ufficialmente  costituito il nuovo soggetto gestore che sostituirà l'ATO
La nuova ATI (Assemblea Territoriale Idrica), prevista dalla legge regionale n. 19 del 2015, il cui statuto prevede delle importanti novità, adesso dovrà subito mettersi a lavoro, per cambiare radicalmente le modalità di gestione di un servizio idrico integrato che, nell'Agrigentino, è finito nel mirino degli uffici giudiziari di Agrigento, Sciacca e Palermo.
Adesso l'ATI, di cui fanno parte tutti e 43 i comuni agrigentini, dovrà necessariamente raccordarsi con i magistrati che stanno conducendo le numerose indagini a carico di Girgenti Acque, la spa che gestisce i servizi idrici e fognari agrigentini in 27 comuni.
8 anni di gestione illegale ha infatti fin qui prodotto un centinaio di milioni di euro di debiti, accumulati da un'azienda tirata in ballo per una serie interminabile di reati che svariano dalla truffa, alla frode nella fornitura di pubblici servizi, al disastro ambientale, sino ad ipotizzare anche delle pesanti infiltrazioni mafiose.
Si tratta, come è noto, di inchieste, tutte quante ancora in corso, che hanno portato, tra l'altro, al sequestro giudiziario per ora, si fa per dire, solo dei depuratori di Ribera, Agrigento, Licata, Favara, Cattolica Eraclea, Montallegro. Sono impianti il cui cattivo od inesistente funzionamento ha provocato l'inquinamento a tappeto di un intero territorio, compresi torrenti, falde acquifere e tutto il litorale agrigentino.
Poi c'è da verificare la curiosa storia delle migliaia di contatori idrici, ritenuti taroccati, comprati per una manciata di soldi in Cina, omologati stranamente in Francia,  ed installati agli utenti del servizio a carissimo prezzo.
Ma la lista dei procedimenti giudiziari a carico di Girgenti Acque, non finisce qui. E' stata rilanciata dai media in questi giorni una notizia che, per la verità, avevamo pubblicato per primi noi di Sicilia Cronaca e cioè che l'INPS, attraverso un accertamento della Guardia di Finanza, ha fatto notificare presso gli uffici di Girgenti Acque, delle cartelle esattoriali, contestando 5 milioni di euro di evasione contributiva. Mentre la Procura Distrettuale Antimafia di Palermo sta effettuando delle accurate indagini per accertare l'esistenza di eventuali infiltrazioni mafiose riguardo alle assunzioni degli oltre 400 dipendenti reclutati, in molti casi, in cambio di favori, non sempre leciti, assicurati da politici e pubblici funzuinari. Ora è arrivato finalmente il momento di non far gravare sui cittadini dei comuni agrigentini il peso delle gravissime inadempienze finora contestate a Girgenti Acque solo dalle Autorità Giudiziarie. Ed è proprio a causa delle illegalià contestate a Giorgenti Acque dalla Magistratura che gli importi delle tariffe idriche, nell'Agrigentino,  sono almeno il quadruplo rispetto alla media nazionale, a fronte di servizi assolutamente pessimi.
Il nuovo soggetto responsabile per la gestione dei servizi idrici e fognari,   adesso,  dovrà necessariamente prendere atto, ahimé, anche dell  omissioni da parte delle Autorità preposte al controllo di gestione, a partire dalla Regione Siciliana, con i suoi commissari, per finire anche ai dirigenti amministrativi in servizio presso l'ATO idrico di Agrigento.
Cosa hanno fatto in questi anni tutti quanti  gli organi di controllo gestionale ed amministrativo mentre i cittadini agrigentini venivano brutalmente ed  illegalmente tartassati?
Poi c'è da affrontare il capitolo della captazione e distribuzione dell'acqua fin qui comprata da Sicilacque, quando nei monti Sicani, da Santo Stefano a Camarata c'è un bacino imbrifero e delle purissime sorgenti che potrebbero garantire svariate centinaia di litri al secondo di acqua minerale naturale.
Ed invece la Regione Sicilia quella preziosissima acqua l'ha scippata ai legittimi titolari, cioè i comuni ed i cittadini agrigentini, per regalarla alla multinazionale Nestlè che la imbottiglia col marchio ACQUA VERA SANTA ROSALIA, mentre alle centinaia di migliaia di utenti del servizio idrico Girgenti Acque fa arrivare nelle case un liquido pieno di sabbia ed anche di melma che di potabile ha ben poco.
Stranamente, comunque, alla riunione di martedì 12 aprile, era assente il commissario regionale che ha fin qui gestito l'ormai ex ATO idrico. Questa brillante assenza della Regione, vuole forse rappresentare un ulteriore sconfessione da parte della Regione che finora è rimasta inerme ad assistere che una società, Girgenti Acque, commettesse, impunemente per anni, ai danni dei cittadini agrigentini, una caterva di azioni illegali.
Sono stati così il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, ma anche quello di Bivona, l'On. Giovanni Panepinto, assieme a quello di Csteltermini, Nuccio Sapia, che hanno  illustrato quanto concordato con tutti gli altri loro colleghi e che poi si è tramutato in atti ufficiali, con l'approvazione dello statuto e dell'atto costitutivo della nuova società d'ambito.
Statuto che, tra l'altro, prevede il diritto inalienabile di ogni cittadino ad una dotazione idrica giornaliera di 50 litri a persona, anche in caso di morosità.
Mentre in un ordine del giorno, approvato così come lo statuto della nuova ATI, all'unanimità, si è stabilito di sollecitare il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ad attivarsi nel nominare, così come previsto dalla già citata legge regionale 19/2015, un suo componente che farà parte commissione che valuterà tutte quante le inadempienze amministrative e gestionali di Girgenti Acque, alla luce anche delle numerose indagini giudiziarie, grazie alle quali si è potuto porre un argine ad una gestione assolutamente fuori controllo e palesemente illegale.

Gds.it
AMBITO TERRITORIALE IDRICO
Acqua, gestione ai comuni: si insedia l'Ati ad Agrigento

AGRIGENTO. L'Ati, ossia l'ambito territoriale idrico, si è insediato. Ed ha già il suo statuto. I sindaci dell'Agrigentino, come prima mossa, hanno approvato tre determinati punti. Chiedono, ufficialmente, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, di nominare la commissione tecnica «per valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato dove è operativo». Chiedono, sempre a Crocetta, d'avviare il procedimento che porti al recesso dalla convenzione con Siciliacque della Regione Siciliana «perché - ha spiegato il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, illustrando all'assemblea dei colleghi sindaci i punti posti all'ordine del giorno - il costo dell'acqua è esagerato».
E chiedono, questa volta a Girgenti Acque - che attualmente gestisce il servizio idrico in 27 Comuni dell'Agrigentino -, di avviare, a campione, una verifica sui contatori idrici già installati nei vari Comuni.
Sicilia24h

Strade provinciali, ulteriori indagini geognostiche eseguite su SP 17 e SP 34.
Si sono concluse le indagini geognostiche lungo la SP 17 Raffadali-Siculiana e la SP 34 Bivio Tamburello-Bivona, entrambe interessate da dissesti del manto stradale e alcune frane che hanno costretto il Settore Infrastrutture Stradali, nel caso della SP 34, alla chiusura dell'intera tratta. I sondaggi chiudono il ciclo di interventi propedeutici sulle strade provinciali iniziati alla fine del 2015 ed eseguiti dall'impresa Ionica Sondaggi di Melilli, aggiudicataria del relativo appalto. Il progetto è stato redatto dai geologi del Libero Consorzio Comunale Antonio Bunone e Roberto Bonfiglio, e ha riguardato, oltre alla SP 17 e alla SP 34, anche le Strade Provinciali n. 24A Cammarata-Stazione, n. 26B S.Giovanni Gemini-SS 189, NC 25 Mussomeli-S.Giovanni Gemini SS 189 e n. 37 S. Carlo-Caltabellotta (l'iter di approvazione del progetto esecutivo di quest'ultima strada è ancora in corso per gli adempimenti conseguenti alla recente conferenza di servizi).
Oltre ai sondaggi veri e propri, sono state eseguite le prove sismiche MASW (acronimo di Multichannel Analysis Surface Waves) finalizzate alla verifica della stabilità dei terreni su cui sorgono opere e manufatti in caso di terremoti. Sondaggi e prove MASW sono prove di laboratorio propedeutiche ai progetti di ripristino delle strade provinciali ed ex consortili e regionali attualmente chiuse al transito.
Dunque, nonostante la difficile situazione economica dei Liberi Consorzi, non si ferma l'impegno dell'ex Provincia Regionale di Agrigento per migliorare la difficile situazione della rete viaria interna, che comprende non solo le strade provinciali vere e proprie, ma anche le ex consortili, ex regionali ed ex ESA sulle quali, in mancanza di finanziamenti, la manutenzione ordinaria è quanto mai problematica, come testimoniato dalla chiusura totale o parziale al traffico di oltre 40 strade di competenza del Libero Consorzio a causa di frane, cedimenti di carreggiata e deformazioni o dissesto del manto stradale. Si tratta in ogni caso di strade importanti perché, oltre a rappresentare in molti casi il collegamento obbligato tra i paesi dell'entroterra, rivestono un ruolo fondamentale per l'economia delle numerose aziende agrozootecniche del territorio.

Infoagrigento

Liberi Consorzi: somme dalla Regione in arrivo, ma ancora non basta.
Dopo la riforma delle ex province, adesso città metropolitane e liberi consorzi, è tempo di cercare di far quadrare i bilanci di enti letteralmente devastati da anni di commissariamenti ed immobilismo per via del troppo lungo periodo di transizione, attualmente peraltro non ancora concluso.
La finanziaria 2016 della Regione, ha destinato alle ex province 20 milioni di Euro ma solo per l'ordinario in totale ai nuovi liberi consorzi servirebbero qualcosa come 180 milioni di Euro; stipendi e servizi essenziali sono appesi ad un filo, con casse vuote e bilanci quasi dissestati.
Nella riunione tenuta a Palermo questo lunedì tra l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, ed i commissari delle nove ex province, si è deciso per un esborso della regione di 50 milioni di Euro, utili per iniziare a colmare le enormi falle ma certamente non sufficienti a risolvere i problemi.
Queste somme sono il frutto della compensazione, da parte della Regione, per il mancato trasferimento a comuni e province dei proventi della tassa sull'energia nell'anno 2012; occorrono però adesso almeno altri 130 o 150 milioni di Euro: in tal senso, è in corso una trattativa con il governo centrale, a cui la Regione potrà andare con in tasca un impegno di revisione della spesa delle ex province e la riforma varata nelle scorse settimane dall'ARS.
A proposito dei rapporti Roma - Palermo, è rientrata la mini crisi del governo regionale dopo le parole di Faraone (leader dei renziani siciliani) alla Leopolda palermitana, in cui l'esponente del PD aveva espressamente detto di doversi ricoverare con il TSO in ospedale in caso di nuovo sostegno a Rosario Crocetta. In una nota di Palazzo d'Orleans, si fa presente che proprio lunedì il presidente Crocetta ha incontrato i quattro assessori renziani in giunta, da cui è arrivato l'impegno di continuare fino a fine legislatura.

LA SICILIA

UNIVERSITÀ A RISCHIO
Sopravvivenza del Cupa il commissario Barberi chiede di spostare il Cda.
Cupa, ancora un rinvio per salvare tutto.
A chiedere uno spostamento a fine mese de Cda e dell'Assemblea dei sindaci convocati per oggi ( e che avevano come unici punti all'ordine del giorno la formalizzazione del recesso del libero consorzio di Agrigento dalla compagine societaria e la seguente liquidazione de Consorzio) è stato proprio il commissario straordinario dell'ex Provincia, Roberto Barberi.
Questo perché, formalmente si at tende di conoscere il destino della legge stralcio, segnatamente all'articolo 19, che potrebbe dare qualche ulteriore speranza di concretezza ad un percorso dentro l'università agrigentina del Libero consorzio. Un segnale comunque estremamente positivo, che dimostra quanto raccontato ieri dal nostro giornale, ovvero la volontà del nuovo commissario — su mandato della Regione — di garantire la sopravvivenza del Cupa. Ieri mattina, inoltre, anche la Camera di Commercio ha formalizzato la propria partecipazione anche per l'anno accademico in corso, più volte annunciata ma finora mai messa "nero su bianco. Condizione essenziale, per l'ente camerale - oggi ancora bloccato in un processo di riforma che sembra lungo e complesso — era ed è ancora la permanenza del socio di maggioranza, ovvero il Libero consorzio. Altro dato positivo, in questo contesto, è che nessuno, ieri mattina, ha pronunciato la parola "liquidazione", che pure era circolata in atti formali già a fine settimana.
Trapela, inoltre, che il primo cittadino di Agrigento, Lillo Firetto, insieme ai componenti del Cda Di Maida e Minacori, avrebbe avuto già due incontri formali con il rettore dell'università di Palermo, Fabio Micari, sulla possibilità tante volte annunciata di rivisitare la convenzione sui costi standard, riducendo il carico per il Cupa. A questo si aggiungerà, per volontà della Regione una discussione nel merito degli importi, in particolar modo sulle supplenze del personale docente. Non solo, ma vi sono delle spinte "centripete" che vorrebbero iniziare a guardare verso altri lidi, al tre università regionali che possano fornire, magari, condizioni" migliori di trattamento.
Quale sarà la linea lo si capirà comunque già con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, atto impellente perché l'organo è ormai in scadenza, ma subordinato evidente mente alla stabilità economica e societaria del Consorzio universitario che comunque sembra lontana da venire.
Il caso comunque, pare abbia smosso le acque su quella che è la situazione letteralmente emergenziale del decentramento accademico Sicilia. Per questo, il presidente della 5a commissione, Marcello Greco, ha annunciato la volontà della commissione di predisporre una convocazione unica con tutte le rappresentanze consortili siciliane.
G.SCH.

LIBERO CONSORZIO
Ultimati i test su condizioni di importanti assi viari.
Si sono concluse le indagini geognostiche lungo la SP 17 Raffadali-Siculiana e la SP 34 Bivio Tamburello-Bivona, entrambe interessate da dissesti del manto stradale e alcune frane che hanno costretto il Settore Infrastrutture Stradali nel caso della SP 34, alla chiusura dell'intera tratta.
I sondaggi chiudono il ciclo di interventi propedeutici sulle strade provinciali iniziati alla fine del 2015 ed eseguiti dall'Impresa Ionica Sondaggi di Melilli. Il progetto è stato redatto dai geologi del Libero Consorzio Comunale Antonio Bunone e Roberto Bonfiglio e ha riguardato, oltre alla SP 17 e alla SP 34, anche le strade Provinciali n. 24A Cammarata Stazione, n. 26B S. Giovanni Gemini SS 189, NC 25 Mussomeli-s.Giovanni Gemini SS 189 e n. 37 S. Carlo.-Caltabellotta (l'iter di approvazione de progetto esecutivo di quest'ultim strada è ancora in corso). Dunque, nonostante la difficile situazione economica dei Liberi Consorzi, non si ferma l'impegno dell'ex Provincia Regionale per migliorare la difficile situazione della rete viaria interna, che comprende non solo le strade provinciali vere e proprie, ma anche le ex consortili, ex regionali e ex ESA sulle quali in mancanza di finanziamenti, la manutenzione ordinaria è quanto mai problematica come testimoniato dalla chiusura totale o parziale al traffico di oltre i strade di competenza del Libero Consorzio a causa di frane, cedimenti di carreggiata e deformazioni o dissesto del manto stradale.
R.A.

ALLA RIUNIONE erano presenti 39 sindaci. Mancava solo il commissario barberi.
E' nata ad Agrigento la prima Assemblea territoriale idrica.
Tra qualche nervosismo, tanti dubbi e qualche certezza, la provincia dì Agrigento ha la propria Assemblea territoriale idrica, forse una delle prime della Sicilia.
Ieri, come noto, scadeva il termine imposto dalla Regione entro il quale si sarebbe dovuto provvedere alla creazione degli organi che dovranno andare a sostituire gli ambiti territoriali ottimali e dovranno affrontare il delicato tema della gestione del servizio, Se il fronte dei sindaci, dopo anni di strade separate (tra i "ribelli", "non ribelli" e "quasi ribelli"), ha cercato di raggiungere per quanto possibile la compattezza a tutti costi (sull'altare dell'unità — ha detto il sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola — abbiamo fatto passare cose che potrebbero rendere illegittimo lo statuto in caso di impugnativa"), in un paio di momenti il tavolo ha realmente rischiato di saltare. Prima a causa di un emendamento che andava a modificare i criteri di rappresentatività io seno all'Assemblea, proposto da Agrigento e bocciato a maggioranza per ché consentirebbe — ha detto Vito Ferrandelli, sindaco di Burgio — a soli 8 comuni di comandare sugli altri. Secondo punto "caldissimo", l'inserimento di un emendamento proposto dal sindaco di Bivona Panepinto che, applicando la legge regionale, con sentiva ai comuni per i quali era stata creata la "finestra" della gestione diretta di proseguire la gestione singola e diretta senza alcuna preventiva autorizzazione da parte dell'Ati. Punto rinviato dopo scontri al "calor bianco" "anche perché — spiega Panepinto — si tratta di aspetti comunque contemplati nello statuto e normati da una legge regionale".
Sulla gestione, se pubblica o privata, lo statuto è abbastanza possibilista: se tocca alle nuove Assemblee decidere del futuro in tal senso, il criterio di partenza deve essere quello della maggior Convenienza economica. Questo, tra l'altro, partendo da un reinserimento in "rete" di tutte le risorse idriche esistenti, che andranno mappate sia in entrata" che in uscita" centrale, infatti, diventa comprendere dove va a finire l'acqua.
L nell'aggiornai-si alla prossima settimana ha inoltre approvato tre ordini del giorno con quali chiede al presidente della Regione Siciliana di insediate la commissione tecnica (prevista dalla legge per valutare eventuali inadempimenti nella gestione del servizio idrico integrato, di avviare il procedimento per il recesso dalla convenzione con Siciliacque o per la sua rivisitazione in linea con i principi della legge regionale n, 19/2015 e chiede, infine a Girgenti Acque una verifica a campione in contraddittorio con le amministrazioni comunali dei contatori idrici installa ti nei diversi comuni Passaggio necessario dopo il sequestro operato dalla Procura della Repubblica di Agrigento.
Tutto ciò, comunque, potrebbe bastare fino ad un certo punto. E' infatti necessario, secondo gran parte dei sindaci, provvedere a che la Regione porti dinnanzi alla Corte costitu4ona- le l'impugnativa imposta dal Governo nazionale alla legge 19 Di questo sì fa ranno carico, nelle prossime settima ne, i deputati regionali.
G.SCH.

GIORNALE DI SICILIA

LIBERO CONSORZIO COMUNALE. È stato annunciato che si sono concluse le indagini geognostiche eseguite in alcune arterie, indispensabili per consentirne la riapertura.
STRADE PROVINCIALI, DECOLLA LA MANUTENZIONE.
«Oltre ai sondaggi sono state eseguite le verifiche anti-sismiche per verificare a stabilità di numerose arterie territoriali».
Angelo Augusto
L'ex provincia regionale di agrigento al lavoro per migliorare la viabilità intera. Ieri il Libero consorzio comunale ha reso noto che "si sono concluse le indagini geognostiche lungo la SP 17 Raffadali-Siculiana e la SP 34 Bivio Tamburello-Bivona, entrambe interessate da dissesti del manto stradale e alcune frane che hanno costretto il Settore Infrastrutture Stradali, nel caso della SP 34, alla chiusura dell'intera tratta. I sondaggi chiudono il ciclo di interventi propedeutici sulle strade provinciali iniziati alla fine del 2015 ed eseguiti dall'Impresa Ionica Sondaggi di Melilli, aggiudicataria del relativo appalto".
«Il progetto - si legge ancora nella nota - è stato redatto dai geologi de Libero Consorzio Comunale Antonio Bunone e Roberto Bonfiglio, e ha riguardato oltre alla SP 17 e alla SP 34, anche le Strade Provinciali n. 24A Cammarata-Stazione, a 26B S.Giovanni Gemini-SS 189, NC 25 Mussomeli-S.Giovanni Gemini SS 189 e n. 37 S. Carlo-Caltabellotta (l'iter di approvazione del progetto esecutivo di quest'ultima strada è ancora in corso per gli adempimenti conseguenti alla recante conferenza di servizi)».Il Libero consorzio ha poi reso noto che "Oltre ai sondaggi veri e propri, sono state eseguite le prove sismiche MASW (acronimo di Multi channel Analysis SurfaceWaves) finalizzate alla verifica della stabilità dei terreni su cui sorgono opere e manufatti in caso di terremoti. Sondaggi e prove MASW sono prove di laboratorio propedeutiche ai progetti di ripristino delle strade provinciali ed ex consortili e regionali attualmente chiuse al transito».
"Dunque nonostante la difficile situazione economica dei Liberi consorzi, non si ferma l'impegno dell'ex Provincia regionale di Agrigento - si conclude il documento diffuso ieri - per migliorare la difficile situazione della rete viaria interna, che comprende non solo le strade provinciali vere e proprie, ma anche le ex consortili, ex regionali ed ex ESA sulle quali, in mancanza di finanziamenti, la manutenzione ordinaria è quanto mai problematica, come testimoniato dalla chiusura totale o parziale al traffico di oltre 40 strade di competenza del Libero consorzio a causa di frane, cedimenti di carreggiata e deformazioni o dissesto del manto stradale.

"AMBITO TERRITORIALE IDRICO". I sindaci dell'Agrigentino, come prima mossa, hanno approvato tre determinati punti tante e richieste avanzate alla Regione.
ACQUA, GESTIONE AI COMUNI
SEDUTA D'INSEDIAMENTO.
L'Ati, ossia l'ambito territoriale idrico si è insediato. Ed ha già il suo statuto. I sindaci dell'Agrigentino, come prima mossa hanno approvato tre determinati punti. Chiedono, ufficialmente, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, di nominare la commissione tecnica «per valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato dove è operativo. Chiedono, sempre a Crocetta, di avviare il procedimento che porti al recesso dalla convenzione con Sicilìacque della Regione siciliana per ché- ha spiegato il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, illustrando all'assemblea dei colleghi sindaci i punti posti all'ordine del giorno - il costo dell'acqua è esagerato». E chiedono, questa volta a Girgenti Acque - che attualmente gestisce il servizio idrico in 27 Comuni dell' agrigentino - di avviare, a campione, una verifica sui contatori Idrici già installati nei vari Comuni. Verifica da effettuare però in contraddittorio con le amministrazioni comunali. La riunione di ieri sera, svoltasi in un locale della zona Asi di Agrigento, è stata presieduta - visto che il commissario era assente - dal sindaco di Favara Rosario Manganella, mentre il vice è stato Nuccio Sapia sindaco di Casteltermini. L'Assemblea dei sindaci tornerà a riunirsi lunedì e certamente dovrebbe passare all'elezione del presidente, del SUD vice e del comitato direttivo. Due, grossomodo, i momenti di tensione registratisi durante l'assemblea di ieri: prima sull'emendamento proposto dal Comune di Agrigento, per il quale era naturalmente il sindaco Calogero Firetto, e poi sull'emendamento proposto da Bivona. "L'assemblea dei sindaci si era già proposta nelle precedenti riunioni di non creare in rappresentanza assembleare che ripetesse il peso demografico dei Comuni - ha raccontato ieri sera a margine dell'incontro, il sindaco di Racalmuto Emilio Messana - Si voleva stare che pochi, grossi, Comuni egemonizzassero, con la loro presenza o la loro assenza, il risultato degli atti fondamentali. Si è studiato un criterio ponderato che tenesse conto del peso demografico, ma riequilibrasse la presenza dei Comuni». Agrigento aveva proposto, nel suo emendamento, un criterio ponderato basato su un coefficente. Ma l'emendamento non è, appunto, passato. Il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, Con il suo emendamento, chiedeva che i Comuni che non hanno mai consegnato le reti idriche a GirgentiAcque potessero continuare ad andare avanti, senza necessariamente dover passare dall'Ati. Dopo un'ampia discussione, lo stesso Panepinto to ha ritirato l'emendamento. Alla fine della riunione, i sindaci erano soddisfatti. Sono passati, del resto, i punti cardine della battaglia. Primo tra tutti la richiesta, al presidente della Regione, per nominare ed insediare una commissione tecnica che vada a valutare Le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato. E dopo
aver chiesto d'avviare il procedimento che porti al recesso, perché t'acqua che arriva ha un costo troppo caro, dalla convenzione con Siciliacque, i sindaci che hanno, di recente assistito agli sviluppi investigativi della guardia di finanza e dunque sono a conoscenza del sequestro di una notevole quantità di contatori idrici della Girgenti Acque hanno chiesto alla società una verifica a campione, fatta in contraddittorio con le amministrazioni comunali. ( C.R.)

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